Accensione simultanea di una città

di Tommaso Sacchi

Nell’immaginario collettivo Milano è una città che produce. Per lo più produce beni di alto valore qualitativo, famosi nel mondo, molti dei quali legati a una grande creatività e a un sicuro gusto estetico, il tutto guidato da una fortissima spinta all’innovazione.La creatività nella produzione non è però un dono del cielo: è un organismo vitale che per crescere e riprodursi ha bisogno di essere continuamente alimentato dal territorio, da un tessuto culturale sempre attivo, che si rinnova e che si amplia coinvolgendo strati sempre  più vasti di popolazione e spazi urbani sempre più estesi. Proprio pensando al suo ruolo produttivo all’interno dell’economia italiana, Milano ha il compito storico di continuare a vivificare il suo ambiente culturale con progetti nuovi e avanzati, anche entrando in stretta relazione da altre metropoli europee e planetarie e cogliendo da loro spunti e idee.

Dal terzo Rapporto Symbola Unioncamere, pubblicato lo scorso giugno, emergono dati confortanti, che danno al settore produttivo culturale un ruolo di prima linea (460mila imprese, più del 7% del totale delle attività economiche su suolo nazionale, trend anticiclico di crescita del settore), in particolare Milano spicca certamente in Italia per il numero delle sue attività culturali e per l’importanza che queste assumono nell’economia locale.A Milano si contano almeno quattordici filiere ritenute punti di forza dell’economia della creatività e della conoscenza. La varietà dell’industria culturale milanese è ampia (moda, cinema, musica, teatro, design, architettura, sono solo alcuni degli esempi) e  non è composta solo dai grandi nomi, ma anche da una serie di realtà di medie e piccole dimensioni, molto attive, che punteggiano l’intera città.

In che modo queste realtà interagiscono con la città e i suoi cittadini? Ci sono e, se sì, quali sono le forme di collaborazione tra le realtà culturali di Milano? Le risposte non sono certe: spesso le mille proposte attive nel territorio milanese si rivelano scollegate e prive di quei moltiplicatori di energia che potrebbero creare una rete culturale straordinaria, dalle maglie fitte e dai nodi sicuri.

Il formato cittadino dei City Festival* è una delle risposte possibili: ha dimostrato che, a Milano, in tempi economici tutt’altro che sicuri, lo stimolo e la valorizzazione dell’autoproduzione e della proposta diffusa è in grado di creare un’economia virtuosa che poco grava sulle casse istituzionali. Di che si tratta? L’idea di base è stata che, data la spiccata vivacità culturale della città e la presenza di un altissimo numero di imprese culturali, fosse possibile attivare numerose energie culturali per la creazione di eventi diffusi attraverso modalità di progettazione collettive. Ci si è resi conto del fatto che fosse possibile utilizzare la spontaneità delle singole iniziative incanalandole in un unico evento, gestendone la regia e lasciando buona autonomia a ciascuna delle realtà culturali, con la garanzia di dare loro la giusta visibilità.

PianoCity Milano – Rotonda della Besana

PianoCity Milano – house Concert

L’idea prende spunto da riuscite, anzi riuscitissime, esperienze pregresse: tra queste certamente il Fuorisalone, Associato alla Fiera del Mobile ogni anno attiva parti sempre più ampie della città. Legato inizialmente alla necessità di trovare luoghi non convenzionali e poco costosi per esporre le creazioni di designer emergenti, da evento secondario il Fuorisalone è diventato il più grande festival diffuso della città di Milano, un evento che oggi attira numerosissimi visitatori da tutto il mondo.

Tentativi di creare eventi simili sono però spesso falliti: un esempio evidente è stato quello della Settimana della Moda che, nonostante l’organizzazione di sfilate in Piazza Duomo e di altri eventi sparsi per la città, è sempre rimasta un fenomeno di nicchia, che non è riuscito ad attivare realmente né una sinergia tra le imprese milanesi, né la partecipazione attiva della cittadinanza.

La scommessa è invece quella di allargare una serie di eventi culturali monotematici alla città reale, ai suoi spazi, ai luoghi della vita e del lavoro, attivando anche, quanto più possibile, energie ‘interne’, cioè già presenti e operative nel tessuto urbano. Questa formula riesce perciò a raggiungere un duplice obiettivo: da un lato dare risposte a chi nella città lavora, produce (idee, arte, oggetti concreti) e desidera che il proprio lavoro acquisti valore e diventi visibile; dall’altro creare eventi di qualità a costo zero per l’intera cittadinanza, che in questo modo si sente parte integrante, anzi, attore fondamentale della vita culturale della città.

Alessandro Bergonzoni – BookCity Milano – MM1

*Piano City, Book City, Chorus City

PianoCity Preludio – Caserma Mascheroni Milano


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