Gli animalisti boicottano la lotteria. Ma scienziati e famiglie dei malati non ci stanno

di Marco Piazza

Mi arriva una mail da Nicoletta Landsberger, una ricercatrice dell’università dell’Insubria che conosco da anni per i suoi studi sulla sindrome di Rett, una forma ereditaria e molto grave di ritardo mentale che colpisce in prevalenza le bambine. Ricordo di aver scritto e fatto scrivere  vari articoli, nel “Telethon Notizie”,  sul suo impegno a fianco dell’associazione di malati. Mi pare anche (ma potrei sbagliarmi) che sia stata proprio lei,  insieme ad una mamma, a farla nascere.

Nicoletta mi scrive di un episodio increscioso, avvenuto a Busto Arsizio. Lì era stata organizzato per sabato scorso un bell’evento di raccolta fondi a favore dell’associazione ProRett ricerca. Una lotteria benefica all’interno del palazzo dello sport, subito dopo l’incontro di pallavolo femminile che vedeva sfidarsi la squadra locale , Unendo Yamamay e la Robur Tiboni di Urbino per il campionato di serie A. A pochi giorni dal match, però, i responsabili della squadra, mortificati, avevano chiamato l’associazione dicendo che saltava tutto, per motivi di ordine pubblico.

Era successo che gli animalisti della locale LAV, contrari alla sperimentazione animale, avevano boicottato l’evento, bombardando di mail contenenti foto di topolini sventrati la società sportiva e lo sponsor. E questi, impauriti dall’idea che una partita di volley potesse trasformarsi in uno scontro violento (pare ci si sia messa di mezzo anche la Digos), avevano annullato tutto.

La scienziata mi scriveva chiedendomi di interessarmene, e di provare a interessare i media. La chiamo per farmi raccontare meglio, scopro che si lavorava a quell’iniziativa da quasi un anno e che gli organizzatori puntavano di raccogliere 10/12 mila euro. “Tutto questo è assurdo – dice accalorata – i genitori di quelle bambine sono a pezzi, umiliati. Se si blocca la ricerca si ferma la loro unica speranza di cura. Non possiamo restare fermi”. Mi spiega che il suo obiettivo non è  quello di scontrarsi contro gli animalisti, quanto quello di spiegare e di far ragionare la gente comune, che magari si commuove vedendo la foto di un topolino.

Mi metto al telefono e chiamo alcuni colleghi che so sensibili a queste tematiche. Poi scrivo un post sul mio blog (http://supiazza.blogspot.it/2014/03/partita-e-lotteria-sospesa-pericolo.html#comment-form) che nel week end viene letto da oltre tremila persone. Arrivano commenti di genitori di bambine Rett. Poi un anonimo animalista, che scrive, testuale: “Mi dispiace per le Vostre figlie (mette la V maiuscola, però), ma ci sono metodi di ricerca alternativi e se non vi sono bisogna cercarli senza uccidere animali…”. Infine l’associazione ProTest (che come si evince dal nome è favorevole all’uso della sperimentazione animale nella ricerca biomedica) che promuove una raccolta fondi a favore dell’associazione ProRett.

La vicenda mi ricorda il caso di Caterina Simonsen, la ragazza malata che aveva ricevuto minacce di morte per essersi schierata a favore dell’utilizzo degli animali nella ricerca. E’ un tema difficile, in cui occorre fare chiarezza e conoscere i fatti e le evidenze scientifiche, come quella, ad esempio, che non esistono e forse non esisteranno mai sistemi alternativi che sostituiscano del tutto la sperimentazione animale.

E’ un tema difficile, che coinvolge la salute delle persone e l’amore per gli animali e che non può essere ridotto ad una rissa tra tifoserie. Altrimenti va a finire che una piccola lotteria benefica di provincia viene annullata per motivi di ordine pubblico.

 

 

 

 

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