Welfare

Carcere: alte le adesioni allo sciopero dei detenuti

Astensione dal cibo e stoviglie in acciaio battute contro le sbarre delle celle in 48 istituti di pena

di Redazione

E’ alta l’adesione allo sciopero proclamato dai detenuti di 48 istituti di pena italiani per protestare contro il sovraffollamento nelle carceri e chiedere l’indulto generalizzato e la riforma del codice penale. Lo ha detto il parlamentare verde Paolo Cento che stamani è in visita nel carcere romano di Rebibbia con una delegazione di cui fanno parte, tra gli altri, Pietro Folena (Ds), Giovanni Russo Spena (Prc) ed esponenti politici della Regione e del Comune di Roma. I detenuti in sciopero ritengono, inoltre, necessario l’aumento della liberazione anticipata a quattro mesi e il passaggio della sanita’ penitenziaria al sistema sanitario nazionale. ROMA Le stoviglie in acciaio battute contro le sbarre delle celle: e’ la protesta attuata a tratti, da stamani, dai detenuti rinchiusi nella casa circondariale del capoluogo pugliese che da venerdi scorso rifiutano il vitto della struttura e si astengono dalle attivita’ lavorative. Sono in 500 in un carcere destinato ad ospitarne 250 e chiedono, oltre a migliori condizioni di vita, l’abolizione del 41 bis, l’indulto generalizzato fino a tre anni di pena, l’espulsione dei detenuti stranieri e modifiche al Codice penale. Sciopero del carrello (una sorta di sciopero della fame rispetto ai cibi preparati all’ interno del carcere) e due battiture con piatti e altri oggetti di metallo delle inferriate, una alle 15 e una alle 21,30: sono le iniziative con cui i detenuti del carcere bolognese della Dozza (930, di cui una sessantina donne, con due bimbi piccoli) aderiscono alla protesta indetta per oggi in 48 carceri italiane dall’ associazione ‘Papillon’ di Rebibbia. In mattinata una delegazione di parlamentari del centro-sinistra ha visitato i detenuti. Mauro Bulgarelli (Verdi), Titti De Simone (Prc), Katia Zanotti (Ds) e il consigliere regionale Bruno Carlo Sabbi, all’ uscita hanno incontrato i giornalisti sottolineando come la prima emergenza alla Dozza sia il sovraffollamento dei detenuti, che sono oltre il doppio rispetto alla capienza di 450 posti. A questo problema si aggiunge quello di una grave carenza di organico tra le guardie carcerarie il cui numero e’ insufficiente (sono 525 di cui 70 in mobilita’). SICILIA Sono 13 su 26 gli istituti di pena siciliani in cui i detenuti hanno aderito allo sciopero per protestare contro il sovraffollamento nelle carceri e chiedere l’ indulto generalizzato e la riforma del codice penale. Non hanno aderito fino adesso gli istituti di pena di Catania. A Palermo questa mattina i detenuti del carcere di Pagliarelli hanno rifiutato la colazione (e’ una delle forme di protesta adottate quella di rifiutare il vitto dell’ amministrazione), e cosi’ pure hanno fatto a Messina, Siracusa, Termini Imerese, Agrigento ed Enna. In altri 3 istituti di pena e’ stata invece adottata la protesta della rinuncia ”al passeggio”. I detenuti dell’ Ucciardone di Palermo invece, hanno preannunciato per questa sera, a partire dalle ore 22, la battitura delle inferriate. I detenuti in sciopero ritengono necessario l’ aumento della liberazione anticipata a 4 mesi e il passaggio della sanita’ penitenziaria al sistema sanitario nazionale. MARCHE Sono ancora limitate nelle Marche le adesioni allo ”sciopero del carrello” (il mancato ritiro del vitto offerto dall’ amministrazione carceraria) proclamato dai detenuti di 48 istituti di pena italiani per protestare contro il sovraffollamento delle carceri e chiedere l’ indulto generalizzato e la riforma del codice penale. Secondo fonti del provveditorato regionale del Dap, oggi, oltre la meta’ dei circa 170 detenuti del solo carcere di Fossombrone non ha ritirato il vitto. Non si registrano al momento altre adesioni o altre forme di protesta (battiture di stoviglie, astensione dall’ ora d’ aria) e la situazione ”e’ tranquilla”.


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