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Iraq: per Chirac guerra possibile, ma con l’ok dell’Onu

In un'intervista al 'New York Times' il capo dello stato francese propone che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu lanci a Baghdad un ultimatum

di Paul Ricard

Per il presidente francese Jacques Chirac un’operazione militare contro l’Iraq non e’ ”impossibile” ma deve avere l’avallo preventivo del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e basarsi su ”prove indiscutibili”. In un’intervista al ‘New York Times’ il capo dello stato francese propone che il Consiglio di Sicurezza dell’Onu lanci a Baghdad un ultimatum chiedendo il ritorno incondizionato degli ispettori del disarmo: la scadenza dell’ultimatun dovrebbe essere ”una questione di una, due o tre settimane”. ”Se gli ispettori non possono ritornare sarebbe allora necessaria – mette in risalto Chirac – una seconda risoluzione del Consiglio di Sicurezza per dire se c’e’ o no materia per intervenire…Niente e’ impossibile se e’ deciso dalla comunita’ internazionale, sulla base di prove indiscutibili”. ”Per il momento – afferma il presidente francese – non abbiamo ne’ prove ne’ decisioni della comunita’ internazionale. Tutte le soluzioni sono possibili, non intendo giudicare a priori. La Francia non anticipera’ la sua posizione fino a quando il Consiglio di sicurezza non si esprimera’. Tutto dipendera’ dalla natura della risoluzione che sara’ presentata”. Pur considerando Saddam Hussein ”un uomo pericoloso per il suo popolo”, Chirac ribadisce nell’intervista al quotidiano di New York la sua totale avversione per un’azione unilaterale Usa: ”Se bisogna impegnarsi in un’azione militare – afferma – bisogna farlo sotto la responsabilita’ della comunita’ internazionale e cioe’ con una decisione del Consiglio di Sicurezza. Bisogna essere un po’ prudenti”. Il presidente francese e’ piuttosto sbrigativo nei confronti del vicepresidente americano Dick Cheney, molto favorevole ad un intervento militare in Iraq anche da parte della sola America: ”Che cosa dice Cheney – taglia corto – non mi interessa. Mi interessa che cosa dice il presidente Bush. A priori tendo ad aver fiducia nel presidente Bush e aspetto con tranquillita’ il suo discorso all’Onu che sara’ molto importante”. Malgrado Chirac non appaia tenero nei confronti della politica americana verso l’Iraq il ‘New York Times’ vede nelle parole del presidente francese un riavvicinamento alle posizioni di Bush, soprattutto perche’ a differenza della Germania Parigi appare piuttosto possibilista sull’ipotesi di una guerra. Da parte sua Francois Hollande, leader del partito socialista, la principale forza di opposizione in Francia, si e’ detto stamattina ”totalmente ostile ad un intervento in Iraq. A suo giudizio ”non esiste il diritto alla guerra preventiva”, ”un paese non puo’ decidere che cosa e’ bene o male per la comunita’ internazionale” ed e’ ”preoccupante che l’Europa non faccia ascoltare la sua voce in un modo piu’ vasto e piu’ forte”.

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