Politica
Studenti in Bosnia fanno lezione di design
Gli istituti tecnico-professionali della città lombarda regalano un laboratorio e computer per la progettazione. Un'amicizia che è cominciata già negli anni della guerra
Le scuole tecnico-professionali di Brescia sono ancora in prima linea sul fronte della solidarietà per la città di Zavidovici, centro della Bosnia centrale martirizzato da serbi e croati.
«La nostra solidarietà con lagente di Zavidovici non finisce», afferma Angelo Arici, uno dei promotori del gemellaggio, «infatti due nostri tecnici, Renato Rivetta e Pietro Arrigotti, insieme al professor Osvaldo Galluccio, sono partiti ancora una volta, il 21 marzo scorso, a bordo di un camion con materiale donato dagli istituti tecnico-professionali di Brescia, per attivare un laboratorio di Cad (computer per progettazione e design) e uno di saldatura. Terranno inoltre un breve corso su come utilizzare tali strumentazioni».
Il rapporto fra gli studenti di Brescia e quelli di Zavidovici iniziò praticamente con il conflitto nella ex-Jugoslavia. «A parlare ai nostri allievi», ricordano gli insegnanti, «di cosa stava avvenendo in Bosnia, chiamammo i volontari del Coordinamento bresciano di iniziative per la solidarietà, le Penne per la pace e i Beati i costruttori di pace». Nel marzo dello scorso anno ci fu il primo scambio culturale, quando venti studenti, sei insegnati, due tecnici e il preside delle scuole Ipsia Moretto e Itcg Einaudi furono ospitati da alcune famiglie di Zavidovici. Da quella e da altre esperienze, ma anche dal ricordo dei tre volontari italiani uccisi in Bosnia, Sergio Lana, Guido Puletti e Fabio Moreni, è scaturito un volume di memorie e di riflessioni intitolato ?La Bosnia con i nostri occhi? su un percorso di condivisione e di solidarietà reciproca fra gli studenti italiani e quelli bosniaci, con il forte coinvolgimento dei loro insegnanti e delle loro famiglie. Per richiederlo è sufficiente contattare l?Istituto Ipsia ?Moretto? di Brescia (via Apollonio 21, 25124 Brescia. Telefono: 030.3719811; fax: 030. 3719803). In cambio del libro si può inviare un contributo volontario, che sarà impiegato per finanziare nuovi progetti per le scuole di Zavidovici.
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