Il mercato delle obbligazioni verdi ha conosciuto negli ultimi anni una crescita esponenziale. I green bond sono stati creati per finanziare progetti di aziende private o statali, istituzioni finanziarie sovranazionali e municipalità che abbiano impatti positivi sull’ambiente e/o sul clima. Energie rinnovabili, efficienza energetica, gestione sostenibile di rifiuti e acqua, mobilità sostenibile, adattamento ai cambiamenti climatici sono alcuni dei settori che beneficiano di questi strumenti finanziari.
Bloomberg stima emissioni per 50 miliardi di dollari nella seconda parte del 2016 che porterebbero così la quota annuale a raggiungere i 100 miliardi totali. Ora i bond verdi rappresentano lo 0,15% del mercato obbligazionario internazionale, un dato piccolo ma in forte espansione.
Mercato nato una decina di anni fa, il 50% delle emissioni di titoli 'verdi' è in Europa.
La tendenza si prevede in crescita anche grazie a quanto stabilito alla Conferenza di Parigi sul clima del dicembre 2015 che ha fissato l’obiettivo di mantenere l’incremento della temperatura media del pianeta ben al di sotto dei 2 gradi di incremento. La recente COP22 in Marocco ha confermato l’importanza della finanza verde per aiutare a raggiungere gli obiettivi climatici.
La Francia ha annunciato che nel 2017 emetterà, primo stato al mondo, un suo green bond nell’ambito degli sforzi che il paese sta portando avanti per contrastare i cambiamenti climatici. Questa decisione potrebbe rendere Parigi una delle piazze finanziarie di riferimento nel sostegno alla transizione energetica e alla green economy .
Per sostenere la crescita dei green bond sono però necessari standard condivisi che definiscano cosa sia veramente a favore dell’ambiente e cosa sia solo greenwashing.
Secondo il WWF internazionale la proliferazione di norme, linee guida e la diversità di definizioni e requisiti relativi ai Green bond creano complessità e confusione che potrebbero ostacolare la fiducia, condizione necessaria perché il mercato obbligazionario verde possa prosperare.
L’associazione ambientalista ritiene che le obbligazioni verdi siano di vitale importanza per il futuro di un'economia sostenibile. Servono però norme incisive, credibili e condivise per dimostrare che i prodotti finanziari abbiano un impatto ambientale positivo e misurabile, certificato da un ente indipendente. Con il giusto livello di impegno e la collaborazione tra le parti interessate, è possibile definire una serie di standard ampiamente accettati, tenendo conto delle prove scientifiche.
Sarà possibile farlo seguendo iniziative esistenti quali i Green Bond Principles, aggiornati nel 2016, e la Climate Bonds Initiative. Quest’ultima è una coalizione non a scopo di lucro che si prefigge di mobilitare i mercati dei capitali di debito a favore di soluzioni al cambiamento climatico. La Climate Bonds Initiatve si prefigge l’obiettivo di arrivare a 1 trilione di dollari in obbligazioni verdi al 2020, oltre dieci volte la somma investita ad ora.
In aiuto alle istituzioni finanziarie il Forum per la Finanza Sostenibile ha redatto un utile documento su ‘Finanza sostenibile e cambiamento climatico’ che individua suggerimenti operativi
La missione del Forum è promuovere l’integrazione di criteri ambientali, sociali e di governance nelle politiche e nei processi di investimento. E’ una associazione senza scopo di lucro nata nel 2001, di cui fanno parte operatori del mondo finanziario e non solo.
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