Welfare

Carcere: due morti a Forlì e a Melfi si sciopera

Due morti di detenuti gravemente ed evidentemente malati nel giro di poco piu' di un mese alla Casa Circondariale di Forli' riaprono la questione dell' assistenza medica in carcere

di Redazione

”Due morti di detenuti gravemente ed evidentemente malati nel giro di poco piu’ di un mese alla Casa Circondariale di Forli’ riaprono la questione dell’ assistenza medica in carcere e della tempestivita’ delle pronunce dei magistrati sulle incompatibilita’ con il regime carcerario”. E’ quanto sostiene in una dichiarazione Marco Beltrandi, della direzione dei Radicali Italiani, il quale invita il ”ministro della Giustizia a darsi da fare, invece di definire Grand Hotel le carceri italiane”. Beltrandi ricorda la morte di Fabio Benini, avvenuta nel carcere torinese delle Vallette. ”Ma la tragedia si e’ sviluppata nella casa circondariale di Forli’ – precisa – dove Benini aveva gia’ perso 55 kg nel giro di alcuni mesi per una forma di anoressia”. ”Nessuna cura e’ stata fornita prima del trasferimento disperato al carcere di Torino, dove Benini e’ morto dopo pochi giorni per denutrizione, racconta l’ autopsia. Come si poteva tenere in stato di detenzione e senza cure una persona che vede dimezzare il proprio peso in poco tempo?”, dice ancora l’ esponente radicale. Inoltre Beltrandi, citando un quotidiano locale, parla di un altro decesso avvenuto nelle carceri di Forli’, quello di Umberto Tubelli, 54 anni, trovato morto nella sua cella lunedi’. Il detenuto – spiega – ”soffriva di insufficienza renale e gli era stata asportata la vescica: le sue condizioni erano talmente serie che era stata presentata richiesta di scarcerazione al Gip, che tuttavia l’ ha respinta, senza che il detenuto abbia potuto apprenderlo dato che era gia’ deceduto. La procura di Torino indaga sul carcere romagnolo per il caso Benini, si attendono accertamenti per il caso Tubelli. Mentre don Dario Ciani, cappellano della casa cirocndariale di Forli’, denuncia che dallo Stato in 7 mesi sono arrivati solo 500 euro per le forniture sanitarie. Sono situazioni – conclude Beltrandi – indegne di una societa’ civile”.I detenuti nel carcere di Melfi (Potenza) hanno annunciato oggi, con una lettera, che da lunedi’ 9 settembre per tre giorni rifiuteranno il vitto del carcere per sostenere la richiesta della concessione di un ”indulto generalizzato di tre anni”. ”Viviamo – e’ scritto nella lettera – in uno Stato che cerca vendetta sui cittadini che violano la legge e non in uno Stato di diritto: le carceri italiane non sono dei villaggi turistici come qualcuno afferma in questi giorni”. Nella lettera i detenuti di Melfi hanno, inoltre, chiesto l’ abolizione del ”41 bis”, l’ abolizione dell’ ergastolo e la depenalizzazione dei reati minori.


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