Mi è successo la settimana scorsa, in un ristorante che era la quintessenza della filosofia zen e child free (a volte ci piace rischiare). Mentre scorre la solita attesa tra la consegna dei menu e l’arrivo del cameriere, tra l’ordinazione e l’arrivo dei piatti, loro estraggono i loro libriccini e si perdono nella lettura.
Era così insolito (ormai nei ristoranti vedo solo bambini con il naso su uno schermo), un momento bello e unico (anche i miei a tavola rompono, eh!). “Ma come si fa a far innamorare i bambini dei libri?”, mi sono chiesta dopo.
Penso che tutti i progetti di avvicinamento alla lettura (“Nati per leggere” in primis – www.natiperleggere.it) siano utili e importanti. Ma da soli non bastano. Non basta metter loro in mano un libro (anche se di sicuro aiuta…) per creare un’abitudine, per farli appassionare alle storie.
Diventa tutto più facile, mi viene da dire, se vedono quanto sei innamorato tu. Se scoprono che hai un libro sempre nella borsa, dieci libri sul comodino, un andirivieni continuo dalla biblioteca. Se ti ronzano intorno, curiosi come delle piccole scimmie, perché stai leggendo nel tuo piccolo spazio di relax (e si vede che ti piace).
Ma se magari questo non capita – perché ognuno ha le sue sacrosante passioni e non è detto che il leggere sia tra queste – si può almeno creare un piccolo rito quotidiano. Dieci minuti (a me la mezz’ora vola in un attimo, ma sono un po’ esagerata…) di lettura di gruppo, prima di dormire, a pigiami infilati e dentini lavati. All’inizio può essere faticoso, ma poi lentamente si crea un’aspettativa, si sceglie insieme il libro successivo, si confezionano specialissimi segnalibri da utilizzare solo per quello. E la lettura serale è diventato un momento di divertimento assoluto per me: mi scopro un po’ attrice, faccio le vocine e le vocione dei personaggi e i bambini sghignazzano, o si spaventano e vanno sotto le coperte.
E le storie, oh, le storie…alcune ritornano nelle conversazioni, molti mesi dopo. Finiscono nei primi, buffi temini di scuola. Diventano dei volani per altri consumi culturali: ho preso in biblioteca il dvd del Mago di Oz, il vecchio film con Judy Garland, e non hanno perso una sola battuta, anche se molti passaggi erano musicali.
Siccome hanno dai nove ai (quasi) cinque anni, non sempre li metto d’accordo: a volte risolvo leggendo un po’ di “storie per grandi” e un librottino della Pimpa (sempre meravigliosa!) per la piccola, che ha diritto ad avere qualcosa di più accessibile.
Cosa abbiamo letto in questi anni? La cosa bella è che, dopo la lunga fase delle favole classiche (che sono sempre belle ma al terzo giro, devo ammettere, ne ho davvero abbastanza…) è possibile spaziare in mille orizzonti.
Vi racconto i nostri: magari diventano consigli di lettura, titoli che vorrete mettere sotto l’albero anche voi, ricordando che il regalo più bello è trovare il tempo per stare con loro.
Il primo romanzo in assoluto è stato un vecchio Robinson Crusoe adattato per l’infanzia. Non tutti i passaggi sono semplici, ma la trama, ammettiamolo, è pazzesca! E alimenta ancora la cinematografia moderna. Da dove avranno preso, per dire, la trama di The Martian?
Poi c’è stato Sandokan, con le sue Tigri di Mompracem, con cui si può aprire una fase di avventure per mare (20mila leghe sotto i mari, però nella versione di Geronimo Stilton perché l’originale è davvero complesso) e per terra (Il giro del mondo in 80 giorni: questo i miei figli lo hanno adorato, la puntualità e la rigida etichetta di Phileas Fogg sono diventati un mito).
E il filone scandinavo: Matilde, Gli Sporcelli di Roald Dahl, poi Vacanze all’isola dei gabbiani della Lindgren, per cui ancora fantastichiamo di andare in vacanza, un’estate o l’altra, su un’isola nei pressi del Circolo Polare Artico.
Una cara amica una volta mi ha dato un consiglio prezioso: lasciare che scelgano ciò che vogliono, anche titoli meno nobili. Così mio figlio l’estate scorsa ha voluto collezionare una serie libresca, Sea Quest. Ma si è stancato quasi subito: quando ti si apre il mondo delle storie, cosa te ne fai delle serie?
Abbiamo spulciato Rodari, Il libro degli errori, che è tornato utile anche a scuola, con le sue storie legate al destino della acca e della q…Poi Tom Sawyer di Twain: questa lettura è stata come una scalata in montagna. Faticosa, perché non era sempre facile spiegare il contesto ("andavano a piedi nudi? si toglievano le verruche lanciando un gatto morto?!? il maestro picchiava i bambini???"). Ma questo piccolo eroe furbo, avventuroso, con la testa piena di fantasie e un amico radicalmente libero come Huckleberry Finn…accidenti, che ispirazione!
Ultimamente abbiamo letto Streghetta Mia, della Pitzorno (Voto: 10+). Ma ora sul comodino c’è un altro grandissimo: Kipling, con una raccolta di racconti che sto scoprendo anch’io per la prima volta, “Storie proprio così”. Si rivolge ai piccoli lettori chiamandoli “miei adorati”. E racconta di come l’elefante si è ritrovato un naso così, o il canguro si è messo a saltare, o l’armadillo è nato un po’ tartaruga e un po’ riccio. Storie scandite dalla ripetizione: così per loro il Limpopo sarà per sempre un “fiume verde e limaccioso”, il leopardo sarà “il cacciatore dell’Alto Veldt”, il Dingo un veloce cane giallo. Buone avventure!
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