Formazione

“I nostri volontari sono allo stremo”

Lo dice Alessandro Maggiolini,vescovo di Como:"Abbiamo 33 opere caritative,tre mense che lavorano a doppio turno".E anche la chiesa del Sud condivide l'appello

di Andrea Tornielli

La Chiesa ha davvero deciso di chiudere le porte agli immigrati?
Ma soprattutto dietro il recente pronunciamento del segretario della Conferenza episcopale italiana, cardinal Ruini, c?è unità tra i vescovi, tra i sacerdoti? Ad un?analisi superficiale sembrerebbe di no. Quando un mese fa Alessandro Maggiolini, vescovo di Como (la diocesi di don Beretta, il sacerdote ucciso da un extracomunitario) intervenne sul ?Corriere della Sera? per chiedersi le ragioni del profondo disagio che stava spingendo migliaia di persone nella sua città a firmare per il referendum leghista che si propone di abolire la legge Turco-Napolitano, la polemica s?infiammò. Scesero in campo diversi confratelli per criticare Maggiolini – forse senza leggere attentamente quanto aveva scritto -, si pronunciò la Caritas, alcune associazioni di volontariato impegnate nell?accoglienza. Critiche sul vescovo di Como piovvero dai ?colleghi? Giuseppe Casale di Foggia e Raffaele Nogaro di Caserta. Le Acli diffusero un comunicato dal titolo ?Ama il prossimo tuo anche se non ha il permesso?. Eppure, appena una settimana dopo alla voce del vescovo di Como si è aggiunta quella di ?Civiltà Cattolica?, il quindicinale dei gesuiti, che ha usato espressioni ancor più dure: «Dobbiamo avere il coraggio di dirci che non si può più andare avanti con progetti di accoglienza a metà, all?insegna dell?eterna emergenza… Occorre controllare il flusso migratorio clandestino ed eliminare tutte quelle norme che impediscono alle procedure di respingimento e di espulsione di operare efficacemente».
Sorprendentemente le reazioni verso la presa di posizione dei gesuiti sono state più blande: il responsabile della fondazione ?Migrantes? della Cei, Luigi Petris, ha detto che la legge Turco-Napolitano non va cambiata ma ha anche aggiunto che nessuno ha mai detto ?che le porte sono aperte per tutti?. Un segno di quanto, al di là delle polemiche giornalistiche, le preoccupazioni di Maggiolini fossero condivise e diffuse nella sostanza dai vertici dell?episcopato, ed anche nella base tra chi l?accoglienza la pratica (come documenta la vostra inchiesta) lo si è visto il 15 marzo, con l?uscita del cardinale Camillo Ruini, il quale ha chiesto «integrazioni e modifiche dell?attuale legislazione per poter davvero evitare in futuro ulteriori sanatorie un forte impegno per fermare e scoraggiare l?immigrazione clandestina». Certo, il presidente della Cei ha ricordato che è «un imperativo morale, prima che giuridico, accogliere chi si trova effettivamente nelle condizioni di profugo in cerca di rifugio», ma l?impressione unanime è stata quella di una sferzata alle autorità di governo.
Non solo: chiedendo modifiche legislative per evitare future sanatorie, il cardinal Ruini ha fatto un passo in più rispetto alle preoccupazioni di Maggiolini, scendendo in particolari tecnico-politici. E ha incassato, com?era prevedibile, solo consensi. Anche dai confratelli del Sud.
Le porte della Chiesa dunque saranno davvero chiuse? Monsignor Maggiolini,da noi interpellato, precisa: «La Chiesa è impegnata nell?accoglienza e continuerà a farlo senza chiedere il permesso di soggiorno a nessuno. Nella mia diocesi ci sono 33 opere caritative, tre mense che lavorano con doppi turni per fornire i pasti cucinati secondo la tradizione musulmana… Abbiamo soltanto segnalato un?emergenza, perché i nostri volontari non ce la fanno più e il numero di immigrati che si rivolge alle nostre strutture chiedendo da mangiare e da dormire è in costante aumento. Il governo non può venire a farci le prediche francescane: sappiamo già che cos?è la carità, ce l?ha insegnato Gesù ad accogliere i fratelli. Dalle autorità ci aspettiamo risposte, leggi giuste che vengano fatte rispettare. Questo credo sia il senso, anzi il buon senso, delle prese di posizione di questi giorni».

Arrivi e partenze
Immigrati regolari:1.250.214
Di cui minori:150.000

Espulsioni 1998
Intimate:44.399
Eseguite:10.418 (23%)
Dalla Puglia:18.000 (33%)
Anni precedenti:5000 (media annuale)
Richieste di regolarizzazione:88.228
Prenotazioni:312.410
Denunciati/indagati:89.457
Di cui clandestini:77.290 (84%)
Arresti:27.282
Di cui clandestini:91%

I centri governativi
Centri di permanenza temporanea

Centri decretati:30
Centri operativi:13
Di cui per richiedenti asilo:6
Per immigrati in attesa di espulsione:4
Misti:3
Centri di prossima apertura:5
Centri in ristrutturazione:2
Capienza teorica:2.090
Presenze effettive:2.090
Posti effettivamente disponibili per stranieri in via di espulsione:550 (24%)
(dati Ministero dell?Interno su situazione al 24/2/99)

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