Sostenibilità

Ambiente: Matteoli bacchettato da ecologisti di destra

Dura presa di posizione di Fare Verde la politica dei rifiuti. «Folle scaricare in fogna i rifiuti organici»

di Giampaolo Cerri

Fare verde, storica associazione ambientalista della destra in Italia, contro il ministro di An, Altero Matteoli. Sotto accusa l?apertura alla triturazione dei rifiuti da alimentazione (e il loro scarico in fogna), introdotta con una legge di alcune settimane fa. «Con poche righe all?interno di una legge (la 179) pubblicata il 13 agosto, viene assestato dal governo un altro duro colpo al corretto recupero della frazione organica dei rifiuti domestici», recita una nota diramata oggi, «aggravando allo stesso tempo l?inquinamento delle acque di scarico civili». Secondo Fare Verde ?l?art. 25 della legge 179, derogando ad un esplicito divieto posto dalla legge 152/99, consente di scaricare in fognatura i rifiuti organici “provenienti dagli scarti dell?alimentazione umana, misti ad acque domestiche, trattati mediante apparecchi dissipatori (trituratori) di rifiuti alimentari che ne riducano la massa in particelle sottili, previa verifica tecnica degli impianti e delle reti da parte dell?ente gestore”». Un provvedimento «che oltre a fare un regalo a chi produce questi apparecchi trituratori che evidentemente hanno saputo farsi ascoltare nelle stanze che contano del Ministero dell?Ambiente, (peraltro, l’on. Matteoli figura insieme al Presidente del Consiglio tra i firmatari del disegno di legge che ha originato il provvedimento), aggrava in maniera pesante il carico inquinante scaricato sul sistema depurativo italiano, già fortemente deficitario». La stessa Relazione sullo Stato dell?Ambiente del 2001, ricorda l?associazione, stima in almeno il 37% il deficit tra fabbisogno ed impianti esistenti, carenza che si amplia se si tiene conto delle centinaia di impianti che seppure esistenti non funzionano o funzionano male: nel 95, secondo i dati Federgasacqua su 7.585 impianti, 834 non erano funzionanti, 516 non rispettavano i limiti della normativa e ben 3.048 erano dotati del solo primo stadio. Quindi una domanda polemica a Matteoli: «Il Ministero di quali dati è in possesso per cambiare l?orientamento della legge 152? Non è certo sufficiente la debole previsione della ?verifica tecnica degli impianti e della rete? da parte dell?ente gestore: ammesso che venga fatta, nel frattempo i venditori di trituratori avranno già venduto l?apparecchio spacciandolo per la bacchetta che fa sparire i rifiuti. Chi pagherà il maggior lavoro che dovranno fare i depuratori..laddove esistono e funzionano?» Inoltre, secodo Fare Verde, «i fanghi di depurazione, seppure reimpiegati in agricoltura non offrono mai la purezza e la qualità garantita dalla frazione umida e verde raccolta separatamente. Tutto ciò senza contare la tentazione di smaltire in fognatura tramite il trituratore ogni tipo di rifiuto anche non organico e non biodegradabile».


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