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Lunga la strada della legge sangue
Continua il lungo cammino del progetto di legge sulla nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale di emoderivati.
di Redazione
Camera: Continua il lungo cammino del progetto di legge sulla nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale di emoderivati. Il Ddl ha superato l?esame in sede referente della Commissione affari sociali della Camera, iniziato il 30 settembre del ?97. Ora attende l?esame dell?Aula.
Mira all?autosufficienza, regionale e nazionale, del sangue la nuova legge che vuole disciplinare le attività trasfusionali che, dopo aver superato l?esame della Commissione, attende ora l voto dell?aula di Montecitorio. Frutto dell?unificazione di cinque proposte di legge, il testo licenziato dalla Commissione sottolinea come le attività trasfusionali sono ?parte integrante del Servizio sanitario nazionale e si fondano sulla donazione volontaria, periodica, responsabile, anonima e gratuita del sangue umano e dei suoi derivati?. Un?altro importante punto ribadito dal Ddl è che ?Il sangue umano non è fonte di profitto? (art.4), le tariffe massime relative ai costi di produzione dei farmaci plasmaderivati vengono definite con decreto dal Ministero della sanità. Inoltre si prevedono azioni di incentivazione dell?interscambio tra aziende sanitarie all?interno di una regione e tra le regioni che vengono stabilite con un atto di intesa tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano. Le associazioni di donatori volontari di sangue e le relative federazioni (il cui statuto corrisponde alle finalità della legge, secondo i criteri che verranno stabiliti con un decreto del Ministero della Sanità) concorrono ai fini del Servizio sanitario, alle associazioni e federazioni convenzionate compete inoltre la chiamata alla donazione. La determinazione della rete trasfusionale sulla base della riorganizzazione della rete ospedaliera e degli obiettivi nazionali e regionali di autosufficienza viene stabilita dalla regioni. Lo scopo è quello di garantire condizioni uniformi di terapia trasfusionale sull?intero territorio nazionale. Sempre a livello regionale è istituito il centro di coordinamento e compensazione che ogni regione dovrà istituire entro sei mesi dall?entrata in vigore della legge. Inoltre le regioni potranno organizzare delle banche di emazie congelate da utilizzare in situazioni di emergenza. È inoltre prevista una Commissione nazionale per il servizio trasfusionale che della quale fanno parte, oltre ai rappresentanti delle regioni e delle province autonome, gli esperti del ministero della sanità e di un ufficiale medico, i rappresentanti delle associazioni (Avis, Cri, Fidas, Frates) e dai rappresentati delle associazioni nazionali dei pazienti affetti da emofilia, thalassemia e leucemia. Ora l?atteso progetto di legge attende di essere iscritto all?ordine del giorno della Camera, ma perché diventi effettivamente legge dello Stato occorre attendere il successivo passaggio in Senato, un lungo cammino per dotare il settore di una nuova norma, al passo con i tempi.
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