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Crisi Iraq-Usa. Aziz apre all’Onu

Il vicepremier Tarq Aziz dice, in un colloquio avuto con Kofi Annan, segretario dell'Onu: "Diteci cosa fare", ma aggiunge anche: "Noi siamo pronti a difederci"

di Ettore Colombo

Al vertice della Terra sudafricano la questione irachena è in primo piano. Dopo l?annuncio di ieri del ministro degli esteri russo Ivanov cfhe vuole porre un veto in sede Onu contro un possibile attacco americano, oggi giunge una importante apertura da parte irachena. Il vicepremier Tareq Aziz, durante un colloquio con Kofi Annan, ha detto che l?Iraq è disposto a collaborare con le Nazioni Unite per un accordo globale che metta fine alle contrapposizioni con gli Usa, ma ha anche sottolineato che il suo Paese è pronto a difendersi da un attacco occidentale. ?Come ho detto al segretario generale dell?Onu?, ha spiegato Aziz, ?se qualcuno ha una soluzione magica, così che tutte le questioni possano essere risolte con equità e ragionevolezze, noi siamo pronti a cooperare. Ma la crisi è aperta e noi non sottovalutiamo la minaccia americana e siamo pronti a difenderci?. Aziz ha sottolineato che il rientro degli ispettori Onu a Baghdad non è la sola questione da risolvere. ?Bisogna risolvere le sanzioni, l?aggressione continua, le minacce di guerra?.
Proprio delle priorità di questi problemi hanno parlato il ministro degli esteri iracheno Naji Sabri e il ministro degli esteri russo Ivanov durante un colloquio avvenuto oggi a Mosca. Sabri ha detto: ?Prima del ritorno degli ispettori, è necessaria la fine dell?embargo. Ed è altrettanto importante rispettare la sicurezza nazionale, la sovranità e integrità nazionale?.
Intanto continuano insistenti le voci che considerano imminente un attacco americano in Iraq. Oggi, in un?intervista al Sole 24 ore, lo stratega americano Edward Luttwak ha indicato la data dell?inizio della missione in dicembre. ?A novembre è impossibile: ci sono le elezioni di medio termine al Congresso e Bush non ritiene opportuno usare la guerra per fini politici?.
E dunque, il mese indicato sarebbe dicembre. O forse, ancora meglio, ottobre.

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