Cultura
Benvenuti in Rete Se è senza barriere
Grafica e contenuti dei siti web, esattamente come marciapiedi e scale, possono rappresentare ostacoli insormontabili per utenti con necessità particolari.
Ogni realtà è dotata delle proprie vie d?ingresso e di percorsi per spostarsi in essa. Nel nostro mondo questi sono le strade, le porte, le scale, gli ascensori. Che per essere realmente accessibili a tutti devono avere degli accorgimenti di adattamento alle esigenze anche più particolari. Altrimenti si creano le cosiddette barriere architettoniche. Il mondo virtuale, quello che, per intenderci, possiamo trovare in Internet, non fa differenza da quello reale anche sotto questo aspetto: le pagine web, i loro contenuti, i loro accessi e la loro grafica possono contenere delle barriere architettoniche insuperabili per chi è disabile.
Una problematica che se in Italia può avere un?aspetto futurista, nella patria della Rete, gli Stati Uniti, è già stata sollevata da qualche anno. E a essa il World Wide Web Consortium (W3C), un organizzazione non profit, fondata nel ?94 e diretta da Tim Berners-Lee, uno dei pionieri della Rete, sta cercando di dare una risposta tramite il progetto Wai: Web Accessibility Initiative (Iniziativa per l?accessibilità della Rete: www.w3. org/WAI/).
Il Consorzio americano, dotato di respiro mondiale grazie alla partecipazione, oltre che del Massachussets Institute of Technology di Boston, dell?Institut National de Recherche en Informatique et en Automatique di Parigi e della giapponese Keio University, nonché del Programma Tide (Telematica per i disabili e le persone anziane) della Comunità europea, ha proprio in questi giorni (il 24 marzo) messo in linea la prima versione delle Linee Guida per l?accesso universale ai contenuti di Internet (www.w3.org/TR/ WAI-WEBCONTENT/). La guida, che da un primo sguardo alle problematiche principali discende fino a contenuti più tecnici, si rivolge essenzialmente agli autori delle pagine Internet e ai programmatori degli applicativi destinati alla Rete (le diverse tipologie di browser, gli editor html e di altri linguaggi di programmazione), proprio per sensibilizzare questi soggetti verso i problemi di molti utilizzatori della Rete che ?normalmente? non vengono considerati.
Le linee guida proposte dal Consorzio americano si basano su due tematiche principali – la capacità di trasformare i siti web su basi ?sensibili? e lo sviluppo dei contenuti perché siano universalmente comprensibili e navigabili -, che vengono sviluppate attraverso tredici punti di auspicabile trasformazione del virtuale mondo della Rete.
Una delle prime problematiche sottolineate riguarda la necessità di fornire alternative equivalenti ai contenuti audio e visivi delle pagine, prestando attenzione, per esempio, a provvedere per utenti audiolesi descrizioni scritte dei contenuti ascoltabili (musiche o inserti Realaudio), e dall?altro per utenti videolesi descrizioni audio dei contenuti visivi (sia immagini che testo), prestando inoltre attenzione a non basare interamente l?accessibilità del sito sull?utilizzo di colori, non distinguibili dalla totalità dei navigatori.
Una stessa attenzione va posta alla formattazione dei documenti, che, per esempio, non devono essere costruiti su fogli di stile preimpostati con caratteri poco distinguibili dagli ipovedenti oppure con testi scorrevoli che non possono essere letti da utenti affetti da particolari disabilità mentali. Ma anche al linguaggio utilizzato, che deve essere facilmente riconoscibile e interpretabile dagli speciali programmi di sintesi vocale (punti 1-7).
Anche l?interattività dei siti, dalla semplice navigazione alla possibilità di compilare formulari on line, va quindi garantita attraverso alcuni accorgimenti. Per esempio facendo attenzione a non impostare l?azione di input e risposta delle pagine, banalmente l?atto di cliccare un collegamento, su un?unica periferica specifica: tastiera e mouse devono poter avere funzioni interscambiabili, dunque, così come deve accadere per la navigazione attraverso comandi vocali o ausili di puntamento sostitutivi (caschi a infrarossi, joypad facilitati, punti 8/9).
Infine, gli sviluppatori dei siti e dei programmi di navigazione, devono impegnarsi nel fornire i loro prodotti di elasticità, perché la navigazione in Rete si possa connaturare della massima adattabilità possibile a ciascuna tipologia di handicap, che sia permanente o temporaneo, fisico, mentale o ambientale (punti 10-13).
Per maggiori informazioni, oltre alla navigazione nel ricco e accessibile – e ci mancherebbe altro – sito della W3C, il Consorzio ha predisposto un gruppo di discussione aperto, a cui è possibile accedere attraverso l?indirizzo di posta elettronica: w3c-wai-ig@w3.org.
L?informatica per “annullare la distanza”
Closing the Gap: annullare la distanza. È il nome di un?associazione americana che si occupa di studiare e diffondere la tecnologia informatica nell?educazione e nella riabilitazione, ma anche nel tempo libero, dei disabili. L?associazione del Minnesota ha il suo luogo di incontro negli intrecci della Rete (all?indirizzo:
www.closingthegap.com/, dove propone ai naviganti un database senza confronti per completezza sia di software che di hardware concepiti appositamente come ausili alle disabilità. Prodotti sviluppati da molte aziende americane che fanno crescere un po? di invidia qui in Italia, ma con la speranza che, oltre ai Levi?s, anche questi oggetti di consumo arrivino da noi. Una speciale sezione del sito permette al disabile l?inserimento delle proprie specifiche necessità, e i redattori di Closing the Gap risponderanno via E-mail segnalando gli ausili più adatti al caso. E sempre dalle pagine del sito, infine, è quindi anche possibile iscriversi nella mailing list dell?associazione, la quale, entro una settimana, invierà direttamente a casa, in tutto il mondo, una copia omaggio del proprio bimestrale su carta (sopra, la copertina del numero di febbraio/marzo).
Dalla Francia con allegria: un sito utile e curioso dedicato ai disabili
?Il luogo che avete sempre sognato per cercare di aiutare chi presenta un handicap?. Finalmente un luogo, seppure virtuale, dove le tematiche della disabilità sono affrontate senza toni grigi, con la dovuta allegria e utili suggerimenti per affrontare una vita ?diversa?. Unico rammarico: il sito Handi-Long www.handi-long.com/ non è stato creato nel nostro Paese, bensì in Francia, con lessico e colori usualmente negati a queste problematiche in Italia. Un magazine digitale per il tempo libero dei disabili, dove è possibile rintracciare notizie aggiornatissime – almeno una volta alla settimana – sul rapporto tra nuove tecnologie e disabilità.
Ma le rubriche proposte dai redattori Transalpini non si pongono nessun limite, come le ricette proposte dal non meglio identificato Grand Toqué, veri e propri intingoli cyber-punk dedicati ?a quei cuochi handicappati che non vogliono morire bruciati vivi durante la preparazione del cosciotto d?agnello flambé all?Armagnac?. E così, da una seria presa in giro all?altra, i link del sito passano dallo sport per i disabili alle associazioni di volontariato, dall?Handi-quiz alla libreria virtuale. Fino ad arrivare alla rubrica ?Le point délire?: un forum aperto ai messaggi personali, ma anche a tematiche interessanti, ma solitamente poco trattate, come, per esempio, i consigli utili per la sessualità dei disabili motori.
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