Come noto, nel mondo del Terzo Settore, la legge di bilancio per il 2019 ha suscitato notevoli critiche, soprattutto sul fronte dell’abrogazione dell’aliquota agevolata prevista per alcuni enti non profit, dall’art. 6 del d.P.R. n. 601 del 1973.
Norma incriminata è stata quella del famigerato comma 51 di cui abbiamo ampiamente parlato in precedenza.
Ma non si tratta dell’unica novità.
Volendo fornire una prima informazione su quelle principali (ancorchè pochine, per la verità), comincerei con il segnalare quella relativa al c.d. sport bonus.
Introdotto già, nel 2017, con la legge di bilancio per il 2017; disciplinato dal Dpcm 23 aprile 2018; è stato confermato, per il 2019, dai commi 621 e seguenti.
Si tratta di un credito d’imposta pari, attualmente, al 65% delle erogazioni liberali effettuate, nel solo 2019, da soggetti Ires e Irpef, per interventi di manutenzione e restauro di impianti sportivi pubblici e per la realizzazione di nuove strutture sportive pubbliche.
Più nello specifico, è riconosciuto:
- alle persone fisiche e agli enti non commerciali nel limite del 20 per cento del reddito imponibile;
- ai soggetti titolari di reddito d’impresa nel limite del 10 per mille dei ricavi annui.
È ripartito in tre quote annuali di pari importo e, per i soggetti titolari di reddito d’impresa, è utilizzabile, nel limite complessivo di 13,2 milioni di euro, tramite compensazione, ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241.
Si tratta, in sostanza, di una conferma, ma anche di un rafforzamento della misura che, introdotta dall’art. 1, commi 363 e 364, prevedeva un credito di imposta nei limiti:
- del tre per mille dei ricavi annui,
- pari al 50% delle erogazioni in denaro,
- fino a 40.000 euro, effettuate nel corso del 2018,
- nel limite complessivo di spesa pari a 10 milioni di euro.
A differenza della precedente norma, pertanto:
- la misura è stata estesa anche alle erogazioni liberali di persone fisiche ed enti non commerciali non esercenti attività d’impresa;
- l’aliquota è stata portata dal 50% al 65%;
- è stato innalzato il tetto del 3xMille, portandolo al 10xMille;
- è stato tolto il tetto dei 40.000 euro;
- è stato innalzato lo stanziamento di spesa da 10 a 13,2 milioni.
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