Famiglia

Anticorpi contro il razzismo

di Paola Crestani

Ci risiamo, è successo a Melegnano qualche giorno fa. A denunciarlo è stata la mamma di Bakari, 22 anni, nato in Senegal.

Nuovamente dei razzisti se la sono presa con un ragazzo di colore, ancora una volta con un figlio adottivo.

Ma l'episodio non è passato sotto silenzio.

Perché le famiglie adottive, lo ha dimostrato ancora una volta mamma Angela Bedoni, sanno e vogliono difendere i propri figli. Hanno consapevolezza dei propri diritti e strumenti per farli valere.

Sono famiglie spesso ben integrate nella comunità in cui vivono, hanno forti legami sociali e sono dotate di buoni strumenti culturali e relazionali.

Le famiglie adottive sono preparate ed allenate a crescere e proteggere i propri figli, sono abituate a confrontarsi con le difficoltà, hanno fatto della tenacia e della dedizione un modo di vivere.

Per loro natura sono famiglie aperte alla comunità, abituate ad accogliere e ad amare la diversità, verificano ogni giorno quanto sia insensato questo dividere tra “noi” e “gli altri” in base al colore della pelle o a qualsiasi altra differenza e vivono nella loro quotidianità gli effetti virtuosi dell’inclusione.

Le famiglie adottive, cosi come fortunatamente tante altre persone, si sono stancate di questo clima di rancore, di caccia al nemico creato ad arte da chi di un nemico ha bisogno, un clima che danneggia tutti ed in particolare coloro che, per il colore della pelle o per altre stupide ragioni, vengono individuati come “l’altro”, quello che viene “dopo” e non “prima”.

E per tutti questi bambini, ragazzi, adulti discriminati le famiglie si indignano e si mobiliano. Lo stanno facendo da un po’ di tempo, sia singolarmente che in modo organizzato, diventando a tutti gli effetti dei potenti anticorpi contro il razzismo.

L’obiettivo non è solo stigmatizzare e condannare i comportamenti scorretti e discriminatori ma testimoniare e promuovere un mondo accogliente, aperto alla diversità, attento a valorizzare la ricchezza di ciascuno, senza discriminazioni.

Il mondo del futuro, quel mondo che per molti di noi, famiglie adottive e non, è già realtà.

E quindi rassegnatevi, razzisti, avete già perso!

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