Qualcuno mi ha detto che quando qualcosa perdura è una cosa buona.
Il cammino nella mia vita continua e quindi, immagino, sia una cosa buona.
Ho iniziato qualche anno fa per curiosità e per bisogno e da quel giorno ho aperto una porta, come per Alice nel paese delle meraviglie, che non ho ancora chiuso.
Camminare è viandanza, è pellegrinaggio, è una forma rinnovata di turismo, un turismo lento, dolce e rispettoso.
Le terre e regioni attraversate ti entrano dentro.
Sarà che è dai piedi che entra l‘energia vitale, ci insegna il taoismo, e proprio da lì sono entrati dentro di me culture, sapori immagini, odori, luoghi e gente.
Dal Carso a Matera, da Santiago a Morimondo ho attraversato terre lontane e vicine.
Il pan tomate, il polpo alla gallega, il pivo (birra), il frico e le erbette.
Le doline, le gravine, i chiostri, i fornelli, Prosecco (che non sono le bollicine), i viadotti (moltissimi in Spagna).
Oggi quando viaggio per lavoro nelle grandi stazioni dove passa molta gente, ben prima di scoprire la parola, indovino in un gioco con me stessa, le origini di chi incontro: la forma del viso, i gesti, una espressione, gli abiti… Da subito posso dire da dove viene, a chi somiglia. Quell'indovinello riuscito è il riflesso dei tanti incontri.
Del Cammino è stato detto molto, non si contano le metafore, ma è vero: è un po’ come la vita.
Tu segui una traccia – le frecce, il gps o la guida – ma poi ci sono gli imprevisti, le casualità.
A volte brutte e ti rammarichi. Avresti potuto fare meglio, organizzare bene, scegliere con cura soste e compagnia. A volte belli: le sorprese, i luoghi inimmaginati, gli incontri di significato.
Di compagni di viaggio se ne fanno tanti, di amici alcuni. Con loro oltre al cammino condividi un sentire comune della vita che ti fa stare bene e in cui ti ritrovi.
In questa estate di ripartenza stiamo pianificando il Cammino di San Nilo, San Nicola bizantino nelle terre del Cilento.
Mentre preparo lo zaino con cura (del togliere) è irrefrenabile la tensione. Sogno già altri i Santi che mi aspettano: San Bernardo e Santa Maria di Leuca.
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