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Giornata dello scomparso, Amnesty richiama Bosnia e Marocco

Amnesty International a Sarajevo per celebrare la Giornata Internazionale dello “Scomparso”, organizzata dalla Commissione Internazionale per le Persone Scomparse

di Redazione

In occasione di questa giornata Amnesty International esprime preoccupazione rispetto alla Bosnia-Erzegovina e al Marocco, due paesi in cui le famiglie degli ?scomparsi? attendono ancora verità e giustizia. A sette anni dalla fine del conflitto in Bosnia-Erzegovina, Amnesty International ha richiamato le autorità all?introduzione di un reato nel nuovo Codice Penale che riconosca la ?sparizione? come una grave violazione dei diritti umani e che permetta di perseguire le violazioni della legge umanitaria internazionale. ?Nonostante i progressi nell?esumazione e nell?identificazione delle vittime di sparizioni, in Bosnia-Erzegovina ci sono stati pochi progressi nel portare i responsabili di quelle violazioni e abusi dei diritti umani davanti alla giustizia? ha dichiarato Amnesty International. In realtà le autorità- in primo luogo quelle della Repubblica Serba ma non solo- hanno mostrato un ostinato rifiuto nel mettere fine all?impunità. Amnesty International registra con favore l?attuale processo di riforma del sistema giudiziario, ma ha avvertito che senza una volontà politica da parte delle autorità di perseguire i colpevoli, la legge rimarrà lettera morta e la cultura dell?impunità non avrà fine. A oggi pochissime inchieste su casi di scomparsi hanno avuto inizio e solo dopo la pressione e il coinvolgimento della comunità internazionale. Amnesty International teme che con la fine del mandato della Polizia Internazionale che ha attivamente seguito e supervisionato le indagini, la polizia bosniaca avrà pochi stimoli a dare avvio a tali inchieste. L?organizzazione ha sollecitato la Forza di Stabilizzazione (SFOR) a rispettare i termini del suo mandato ricercando attivamente e arrestando gli accusati dal Tribunale Penale per la ex Jugoslavia di crimini di guerra per la ex Jugoslavia come Radovan Karadzic e Ratko Mladic. ?Solo attraverso la lotta all?impunità e solo mantenendo viva la memoria delle persone scomparse sarà possibile permettere un processo di riconciliazione etnica e politica e si potrà impedire che questi crimini non si ripetano? ha dichiarato Paolo Pignocchi, responsabile del Coordinamento Europa Orientale. In occasione di questa giornata Amnesty International si rivolge anche alle autorità del Marocco chiedendo di porre fine alla sofferenza di centinaia di Marocchini e Saharawi ancora in attesa di notizie sui loro parenti “scomparsi” nei passati decenni per mano dei servizi di sicurezza marocchini. “Se il mio familiare e’ morto, io voglio riavere il suo corpo per seppellirlo e iniziare il doloroso processo che mi consentirà di mettere fine alla perdita. Se il mio caro e’ vivo, voglio avere la possibilità di rivederlo per il poco tempo che gli rimane.” Amnesty International ha ascoltato lo stesso messaggio da decine di famiglie di “scomparsi” nel Marocco/Sahara Occidentale, dalla capitale economica, Casablanca, alla città desertica di Smara nel Sahara Occidentale. Sarebbero oltre un migliaio le persone, in gran parte Saharawi, ?scomparse? tra la metà degli anni ’60 e i primi anni ’90. Alcune centinaia sono state rilasciate negli anni ’80 e ’90 dopo aver passato circa 18 anni della loro vita in centri di detenzione segreta. Decine di “scomparsi” sono invece morti durante la detenzione segreta. Ignota è ancora la sorte di centinaia di persone. Amnesty International ha pubblicamente accolto con favore la serie di iniziative intraprese nei recenti anni dalle autorità marocchine per migliorare la situazione dei diritti umani, compresa l’istituzione nel 2000 da parte del re Mohammed VI di una commissione incaricata di decidere sulla ricompensa per danni materiali e psicologici subiti dalle vittime di “scomparsa” e dalle loro famiglie. La compensazione e’ stata per ora ottenuta da alcune centinaia di persone. “Tuttavia, nulla può sostituire la ricerca della verità e della giustizia,” ha detto Amnesty International. In questo giorno, Amnesty International vuole aggiungere la sua voce a quella delle famiglie degli “scomparsi” e chiedere alle autorità marocchine di condurre indagini complete, indipendenti ed imparziali per ogni singolo caso di “scomparsa” e di portare davanti alla giustizia i responsabili.


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