Famiglia

La prima insalata non si scorda mai

di Paola Strocchio

Giovedì 18 giugno 2020 è un giorno che passerà alla storia. Alla mia, per lo meno. Perché giovedì 18 giugno 2020, per la prima volta, mio figlio ha preparato il pranzo per me.

Per i dettagli, eccezionalmente ho deciso di offrirvi due possibili narrazioni, con due scenari che prevedono qualche differenza praticamente impercettibile. Starà a voi, al vostro intuito e al vostro acume, capire come sono andate le cose quel giorno.

Soluzione A:

Sono rientrata a casa stravolta da una serie di incombenze lavorative che non potevo più procrastinare, quando, una volta entrata in casa, ho trovato la tavola apparecchiata in maniera elegante e sobria. Una tovaglia pulita a quadretti, con quattro piatti, due fondi e due piani. Due bicchieri, uno per me e uno per lui. Un profumino accogliente di focaccia al formaggio, di quelle che anche se le compri all’Esselunga ti sembra di essere a Recco. Poi una insalatiera colma di insalata (e cos’altro dovrebbe contenere un’insalatiera) fresca, lavata con cura, asciugata, ancora da condire. Mio figlio mi ha accolto dicendomi così: “Non vedevo l’ora che tornassi a casa, mamma. Sapevo che saresti stata stanca e così ho pensato di preparare il pranzo io. Non sono cibi complicati, ma ho fatto tutto con il cuore”.

Soluzione B:

Sono rientrata a casa stravolta da una serie di incombenze lavorative che non potevo più procrastinare, quando, una volta entrata in casa, ho trovato lo strofinaccio che abitualmente uso per asciugare piatti et similia sul tavolo. Sopra, in ordine, due piatti, due forchette, due coltelli, due bicchieri. Un profumino accogliente di focaccia al formaggio, di quelle che anche se le compri all’Esselunga ti sembra di essere a Recco (sì, come nella soluzione A). Poi una confezione di insalata già lavata e stirata (insomma, mi avete capito). Mio figlio mi ha accolto dicendomi così: “Oh, sei arrivata? Sono quasi le due! Ti ho preparato il pranzo. Posso iscrivermi a un torneo di Fortnite questa sera?”.

Naturalmente non svelerò mai come sono andate le cose, ma resta una certezza: ho mangiato focaccia al formaggio e insalata, giovedì scorso, e per un pasto non mi sono dovuta preoccupare di spostare qualcosa dal frigorifero al tavolo (cucinare mi sembra un parolone, ecco). A voi, l'esercizio di fantasia. Ne basta davvero poca.

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