Formazione

De tax, ecco cos’è e come funzionerà

Una scheda elaborata dalla Fondazione Etica ed Economia di Bassano del Grappa spiega la proposta italiana a Johannesburg

di Benedetta Verrini

E’ stata il “cavallo di battaglia” del contributo italiano a Johannesburg: la De-Tax, presentata dal ministro Altero Matteoli come strumento di raccolta fondi per la cooperazione internazionale. Per comprendere meglio di cosa si tratta, riportiamo una scheda elaborata dalla Fondazione Etica ed Economia di Bassano del Grappa, che dal 1994 ha elaborato e sperimentato con successo (grazie all’appaggio di molti imprenditori della zona) il meccanismo dello “sconto solidale”. A-Tax o De-Tax, ecco cos’è Si tratta di un?iniziativa basata su tre elementi fondamentali: a). Riguarda i consumi di beni e servizi (di qualunque tipologia) e viene attuata esclusivamente nella fase della distribuzione, dall?operatore economico al consumatore finale. Per questo motivo non crea inflazione ma consente una scelta ?etica? da parte del consumatore, nel momento in cui predilige un prodotto o un fornitore, per la sensibilità dimostrata da quest?ultimo, nell?inserire nel suo contesto economico l?attenzione per uno sviluppo compatibile nel pianeta. Non ha l?effetto di diminuire la propensione ai consumi e neppure di aumentare i prezzi in quanto è una vera e propria ?de-tax?. b). Non è coercitiva ma fa leva sulla libertà di attuazione che nasce dall?assunzione di responsabilità dell?operatore economico e del consumatore. Serve al finanziamento per favorire lo sviluppo e, al tempo stesso, mira a rendere cosciente chi può consumare. c). Gli Stati non percepiscono imposte sull?1% del corrispettivo dei consumi, ma favoriscono il finanziamento di numerosi progetti concreti di sviluppo, i cui fondi transitano direttamente dall?impresa ai destinatari finali. Gli Stati possono anche attuare politiche fiscali che incentivano il trasferimento di queste disponibilità a Fondi gestiti attraverso proprie commissioni tecniche. 1. Natura e modalità attuativa a). L?operatore economico, nel settore retail, propone alla sua clientela uno sconto dell?1%, condizionato all?adesione ad iniziative di finanziamento per lo sviluppo. b). Il consumatore, accettando, dona l?1% del corrispettivo di beni e servizi alle iniziative proposte dal proprio fornitore. c). I Comitati nazionali e locali deputati alla diffusione, alla garanzia e all?attuazione dei progetti, favoriscono la sensibilizzazione e il coinvolgimento dei consumatori, mentre l?operatore economico trarrà il massimo vantaggio dalla realizzazione dei progetti e dal fornire opportuna visibilità ad essi, quali strumenti per la fidelizzazione della clientela. e). Le tecnologie attuali (soprattutto INTERNET) permettono la creazione di circuiti nazionali e mondiali di adesione e visibilità, quali elementi unificanti di una rete di solidarietà planetaria. 2. Costi e Benefici a). Gli Stati: non percepiscono le imposte dirette ed indirette sull?1% dei consumi indirizzati allo sviluppo, favorendo al contempo una politica internazionale di trasferimento di risorse dai consumi agli investimenti. b). Gli operatori economici: rinunciano all?1% dei propri ricavi come elemento promozionale verso la propria clientela. Tale rinuncia, non essendo soggetta ad imposizione diretta ed indiretta, comporta un costo molto inferiore all?1% per lo stesso operatore il quale, pur considerandolo un costo di pubblicità, si troverà partecipe di un programma di sviluppo mondiale, il cui successo dipenderà soprattutto dalla capacità di organismi nazionali ed internazionali di favorire questo nuovo meccanismo. L?impresa, inoltre, assume un ruolo sociale, divenendo essa stessa strumento di solidarietà internazionale. c). I consumatori: viene loro offerta l?opportunità di scegliere sulla base di un elemento ulteriore: la destinazione di una parte del loro consumo allo sviluppo. Prendono coscienza che mentre una porzione dell?umanità può consumare, la maggioranza è priva di tale possibilità, se non anche dei mezzi fondamentali di sussistenza. d). I Paesi in via di sviluppo: possono contare su una nuova forma di finanziamento per l?aiuto allo sviluppo. Allo stesso tempo godranno di numerose opportunità, in quanto la sensibilità dei consumatori favorirà una nuova capacità di organizzarsi attraverso la creazione di piccole e medie imprese familiari, indicate oramai da tutti gli esperti come uno degli elementi fondamentali per lo sviluppo dei PVS. Per questa ragione, sarà utile che parte delle risorse venga destinata a favorire forme di ?incontro? tra piccoli operatori economici dei Paesi ricchi e dei PVS, affinché si attui lo scambio di conoscenze e di capacità imprenditive, vera ricchezza di questa umanità.


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