Non profit
Italia davvero a porte chiuse
Padre Giorgio Gagliani, denuncia il fatto che un educatore in attesa di partire per il Camerun, da oltre due mesi non riesca ad avere il visto dall'ambasciata italiana.
Carissimo direttore, mentre mi complimento per il bel settimanale, mi aggancio alla copertina del numero 32 di Vita, ?Italia a porte chiuse?. Ho scritto proprio questa settimana ad alcuni ministri per un ostruzionismo che non ci permette di continuare un prezioso lavoro di interscambio culturale e formativo. Mi affido a lei perché la mia lettera non si perda seppellita chissà dove senza risposta. Infinite grazie. Ecco il testo:
Preg. mi onorevoli, chi vi scrive è un missionario Saveriano che, con l?appoggio di alcune associazioni modenesi, lavora per lo sviluppo della popolazione nelle periferie emarginate di Camerun e Brasile. Per realizzare meglio questa attività è fondamentale inviare educatori volontari da questi Paesi in Italia per brevi stage di formazione teorico-pratica. Dopo aver avviato questo tipo di lavoro con ottimi risultati fin dal 1993, con più di 40 volontari che dal Brasile e dall?Africa sono venuti in Italia e tornati nei loro Paesi nei termini previsti, ora sembra tutto più difficile.
Sono due mesi che un educatore con già il biglietto aereo per l?Italia in mano non riesce a conseguire il visto dalla ambasciata italiana di Yaoundé in Camerun. Né riesce a ottenere una motivazione per il rifiuto. Più volte interpellati telefonicamente e per iscritto anche tramite l?ufficio legale dall?Arci di Modena, ci è stato risposto infine che il ministero degli Esteri italiano, per la carenza di personale dell?ambasciata, ha dato autorizzazione di non giustificare i rifiuti dei visti. Chiediamo pertanto la collaborazione degli organismi politici per poter proseguire in questa opera che aiuta la popolazione a svilupparsi nel loro Paese senza avere come unica prospettiva l?emigrazione, così come rientra nei programmi dell?attuale governo. Vi preghiamo pertanto di segnalarci gentilmente un referente sicuro che possa sbloccare questa come eventuali successive impasse burocratiche. Cordialmente,
Padre Giorgio Gagliani,
Modena Amica dei Bambini-Onlus
Carissimo padre Giorgio, speriamo che la pubblicazione della sua lettera richiami l?attenzione del ministro degli Esteri e degli onorevoli cui ha inviato la missiva. E, soprattutto, speriamo che la concretezza del caso che ci racconta apra il cuore e la mente di chi continua a pensare, stupidamente e ottusamente, che la politica dell?immigrazione significhi alzare muri e chiudere le frontiere.
Facesse lo Stato quello che fate voi, un intervento intelligente e lungimirante nei Paesi del Sud del mondo con progetti, ad personam, di formazione, di stage, di cooperazione bilaterale, sicuramente si otterrebbe qualche risultato in più della moltiplicazione di sbarchi e disperazioni.
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