Welfare

Tortura: L’UE accusa l’Italia

Nessun codice di condotta per gli interrogatori, carceri sovraffollate, mancanza di regole penitenziarie ad hoc per i minori.

di Redazione

Ad oltre due anni e mezzo dalla visita ispettiva del Comitato europeo per la prevenzione della tortura (Cpt), il rapporto degli ispettori di Strasburgo, accusa il nostro Paese. Le torture e le violenze sono troppe volte di casa anche in Italia, dove la mancanza di norme a tutela delle vittime rende il percorso della giustizia pieno di ostacoli. Gli ispettori europei che, nel febbraio del 2000 hanno visitato per la quarta volta il nostro Paese, si e’ concentrata sulle modalita’ degli interrogatori, sulle condizioni delle carceri, dei centri di assistenza per extracomunitari in attesa di espulsione e sugli istituti minorili. L’ispezione sulle strutture delle forze dell’ordine ha rivelato le pessime condizioni igieniche delle camere di sicurezza della questure di Bologna e Firenze. In particolare a Bologna le camere avevano una dimensione ben inferiore ai 6 metri quadrati, misura minima tollerabile. Gli ispettori europei hanno sottolineato, inoltre, la mancanza nel nostro sistema di un codice di condotta per gli interrogatori, indispensabile per la prevenzione dei maltrattamenti e della tortura. Molte le osservazioni anche sui centri di assistenza temporanea per extracomunitari in attesa di espulsione: carenze igieniche, assenza di personale specializzato in mediazione culturale, carenza di assistenza legale gratuita e mezzi di costrizione eccessivi. Come ogni volta che vengono in Italia, gli ispettori di Strasburgo hanno denunciato le condizioni di sovraffollamento delle nostre carceri. Nello specifico, il Comitato ha stigmatizzato l’atmosfera opprimente del carcere di Poggioreale a Napoli dove, persisteva l’uso per i detenuti di abbassare la testa al passaggio degli agenti di polizia penitenziaria. Infine, gli ispettori hanno visitato gli istituti minorili di Bologna, Nisida e Bari. Proprio qui sembrerebbe permanere la pratica dello ‘schiaffo pedagogico’ e la permanenza, nonostante i divieti, di celle d’isolamento nel seminterrato. A livello generale il Cpt ha rilevato la mancanza di regole penitenziarie ad hoc per i minori.


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