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Johannesburg: il risveglio della UE

L’Unione Europea fa i primi passi per inserire la questione del controllo delle Partnership Pubblico-Privato all’interno di un quadro intergovernativo

di Redazione

Sulla base delle informazioni in possesso della Campagna per la riforma della Banca mondiale, i negoziati al vertice sullo sviluppo sostenibile si sono concentrati nelle ultime ore sulle tematiche della globalizzazione, del commercio e della finanza internazionale. Nella tarda serata di ieri si è posta con forza la questione del controllo, della responsabilità e della trasparenza nell?operato delle multinazionali. L?Unione Europea, dopo le serrate proteste degli scorsi giorni, in cui la società civile l?accusava di essere troppo appiattita sulle posizioni degli Stati Uniti, propone ora un linguaggio che inserisce la questione del controllo delle Partnership Pubblico-Privato all?interno di un quadro intergovernativo, facendo riferimento agli accordi attualmente esistenti a livello internazionale sui diritti umani, l?ambiente ed il lavoro. Un po? più debole invece la posizione del G77, guidato dal Sudafrica. ?Qui a Johannesburg si stanno decidendo le future sorti degli accordi internazionali multilaterali conclusi negli ultimi decenni. Sarebbe un suicidio politico pensare che accordi volontari bilaterali fatti con il settore privato possano sostituire le regole globali per lo sviluppo sostenibile, la lotta alla povertà e la salvaguardia della salute ambientale del pianeta? ha dichiarato Antonio Tricarico, coordinatore della Campagna per la riforma della Banca mondiale. ?Di fronte all?integralismo del mercato degli Stati Uniti, che vogliono soltanto accordi volontari bilaterali privi di alcuna trasparenza con le imprese private, l?Unione Europea deve cercare con forza un accordo con i paesi del Sud del mondo ed isolare l?amministrazione Bush? ha proseguito Tricarico. Intanto oggi i negoziatori potrebbero anche rimettersi al tavolo delle trattative per ridiscutere il delicato argomento clima, questo nonostante la solita forte opposizione degli Stati Uniti e dei suoi alleati Canada ed Australia. Rimbalza poi anche in Sudafrica la smentita del governo nigeriano sulla ventilata sospensione del pagamento del debito da parte della Nigeria, oberata comunque da un debito estero pari a 33 miliardi di dollari l?anno. Proprio il dramma del debito è il grande assente dalle trattative del vertice di Johannesburg. ?E? assolutamente necessario riaprire il negoziato sulla finanza tenendo in considerazione la questione del debito. Per iniziare a risolvere questo problema che penalizza tutti i paesi in via di sviluppo c?è bisogno di istituire un meccanismo di arbitrato equo e trasparente? ha concluso Tricarico. Purtroppo è notizia dell?ultima ora che la parte del testo negoziale in cui vi era la proposta di collegare la sostenibilità del debito con lo sviluppo umano, precedentemente tra parentesi, è stata cancellata. Campagna per la riforma della Banca mondiale


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