Politica

L’oscena ostensione dei bambini a Pontida. Ma le associazioni tacciono

di Riccardo Bonacina

Ieri, a Pontida, sul pratone che fu Bossi, Matteo Salvini ha stracciato in un colpo solo i pochi principi della Carta di Treviso per la protezione dei minori che fa parte delle regole deontologiche per i giornalisti (e Salvini lo è, è l'unica ipotesi di lavoro che ha fatto nella sua vita) e a maggior ragione anche per i politici che dovrebbero evitare di procedere ad un'ostensione oscena dei minori per fini politici.

Ecco tre pincipi della Carta di Treviso spernacchiati da Salvini sul prato di Pontida:

– va garantito l’anonimato del minore coinvolto in fatti di cronaca, anche non aventi rilevanza penale, ma lesivi della sua personalità, come autore, vittima o teste; tale garanzia viene meno allorché la pubblicazione sia tesa a dare positivo risalto a qualità del minore e/o al contesto familiare e sociale in cui si sta formando;

– per quanto riguarda i casi di affidamento o adozione e quelli di genitori separati o divorziati, fermo restando il diritto di cronaca e di critica circa le decisioni dell’autorità giudiziaria e l’utilità di articoli o inchieste, occorre comunque anche in questi casi tutelare l’anonimato del minore per non incidere sull’armonico sviluppo della sua personalità, evitando sensazionalismi e qualsiasi forma di speculazione;

– il bambino non va intervistato o impegnato in trasmissioni televisive e radiofoniche che possano lederne la dignità o turbare il suo equilibrio psico-fisico, né va coinvolto in forme di comunicazioni lesive dell’armonico sviluppo della sua personalità, e ciò a prescindere dall’eventuale consenso dei genitori.

Ieri, nel comizio finale dal raduno di Pontida – il capo del Carroccio ha pensato bene di chiudere con una parata di bambini. Fra cui una piccola coinvolta nell’inchiesta, attualmente in corso, sugli affidi nei comuni della Val d’Enza: “Mi pare che tra i bambini ci sia anche Greta, che è questa splendida bimba coi capelli rossi che dopo un anno è stata restituita alla mamma”. Tutti dietro uno striscione che recitava #bambiniStrappati.

Tra loro c’è sua figlia Myrta, con un fiore rosso tra i capelli e un paio di scarpette bianche che l’ex Ministro dell’Interno alzerà verso l’alto ribadendo l’impegno del suo partito verso i bambini. (Non tutti eh, solo quelli che hanno una famiglia “tradizionale”.

Poi arriva il colpo di grazia finale. «Mai più bambini rubati alle loro famiglie, mai più bimbi rubati alle mamme e ai papà, mai più bimbi come merce», grida il leader del Carroccio mentre tiene in braccio Myrta. E ancora: «Vieni qui Greta, fatti vedere con i tuoi bei capelli rossi!», continua Salvini presentando la bimba, accompagnata sul palco dalla madre, come una delle vittime di Bibbiano.


Salvini sa che quella di Bibbiano è una storia orribile di abusi e illeciti su minori. Greta, tra loro. La stessa che sul palco di Pontida ha portato un pupazzetto al leader della Lega, ha sorriso, ha guardato sua madre, a cui è stata restituita dopo aver vissuto un’esperienza tremenda. E la domanda, che in moltissimi si stanno facendo in queste ore, tutte le persone che sui social stanno attaccando il gesto di Matteo Salvini è: «Era davvero importante esibirla?». E, ancora «non è un illecito esibire un minore protagonista di una vicenda che è ancora in piena fase processuale?».

Domande e indignazione fatte proprie quasi in tempo reale da Carlo Calenda

Stupisce il silenzio delle tante associazioni impegnate sul fronte della tutela dei minori e della loro dignità. Perchè? Mi sono perso qualcosa?

PS in serata si viene a sapere che Greta, la bambina salita sul palco della Lega a Pontida insieme a tanti altri minori ma presentata da Matteo Salvini come esempio di piccola strappata dalla famiglia e finalmente tornata a casa, non è di Bibbiano. Tutti avevano pensato lo fosse, anche se il leader leghista non aveva specificato che fosse tale. La madre di Greta è una delle principali animatrici, del "Movimento Spontaneo Nazionale #Bambinistrappati".

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