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Bosnia: arcivescovo di Sarajevo, le sofferenze continuano

Per Vinko Puljic, 57enne arcivescovo di Sarajevo, al quale e' stato assegnato oggi, all'Aquila, il premio internazionale Perdonanza, "C'è bisogno di Perdono a ogni livello di vita personale e soci

di Redazione

”Dopo la tragedia della guerra di aggressione, ideata da chi ha voluto mettere la Bosnia-Erzegovina e la Repubblica di Croazia a ferro e fuoco per poterle soggiogare, le sofferenze continuano”. E’ quanto denunciato dal cardinale Vinko Puljic, 57enne arcivescovo di Sarajevo, al quale e’ stato assegnato oggi, all’Aquila, il premio internazionale Perdonanza. Cosi’ ha aperto il suo discorso Puljic, in occasione delle cerimonia di consegna del riconoscimento, riservato alle personalita’ che si sono particolarmente distinte nell’impegno per la pace, l’anno scorso, per la prima edizione, assegnato al Papa. Secondo il cardinale, le attuali sofferenze della Bosnia-Erzegovina, ”continuano per volere di chi, nel nome della pace, propone e impone soluzioni ingiuste, non permettendo in tal modo un’autentica riconciliazione e un sincero perdono di cui l’intera regione ha urgente bisogno”. ”Per tale motivo ~ ha continuato il cardinale “la Chiesa continua a proporre un umanesimo autentico, quello cioe’ che tiene conto della dimensione trascendentale dell’uomo, della sua dignita’, dei suoi diritti inalienabili individuali e nazionali, come pure della sua realta’ quotidiana”. Per l’arcivescovo di Sarajevo, un contributo importante a tale impegno puo’ darlo il premio internazionale Perdonanza, istituito ”al fine di diffondere e promuovere l’alto messaggio sociale e religioso che scaturisce dall’indulgenza di Celestino V, concessa nel 1294 alla Basilica aquilana di Santa Maria di Collemaggio”. ”In questo momento storico ~ ha detto ancora l’alto prelato ~, mentre si fa sempre piu’ evidente la stretta interdipendenza tra i popoli, le nazioni, le persone e le culture del mondo, occorre adoperarsi per il ristabilimento della giustizia e per l’attuazione del Perdono a ogni livello di vita personale e sociale”. Nel corso della cerimonia, e’ stata resa nota anche la motivazione del premio assegnato dalla giuria: ”il cardinale Puljic e’ da oltre un decennio volontario ostaggio d’amore della sua gente e della sua terra, di cui ha condiviso il dramma lacerante per una guerra fratricida che ha segnato profondamente la storia dei Balcani”. L’arcivescovo di Sarajevo ha annunciato che i centomila euro del premio saranno impiegati ”per la ricostruzione del centro di formazione per giovani di Bravnic, antica capitale della Bosnia Erzegovina, struttura che fu chiusa dai comunisti jugoslavi”.


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