Sostenibilità

Johannesburg: per Legambiente serve un fondo Onu per energia

Un segretariato permanente all' Onu sull' energia, un osservatorio delle ong e un Fondo legato alle emissioni di anidride carbonica.

di Redazione

Un segretariato permanente all’ Onu sull’ energia, un osservatorio delle ong e un Fondo legato alle emissioni di anidride carbonica. Questa la ”ricetta” di Legambiente per una gestione sostenibile del mercato energetico. ”L’ energia e’ il centro nevralgico dello sviluppo, ma anche uno dei principali fattori che influenzano i mutamenti climatici e gli equilibri politico-economici del Pianeta – rileva l’ associazione – non e’ percio’ pensabile rimandare oltre una gestione planetaria, democratica e sostenibile delle fonti energetiche”. ”Dalla produzione di gas serra con i combustibili fossili agli equilibri economici e politici legati alla disponibilita’ degli stessi combustibili – spiega l’ associazione – dalle guerre che si innescano quando questa disponibilita’ e’ messa in discussione (vedi Guerra del Golfo) fino alle inondazioni dovute al surriscaldamento della Terra: tutti eventi che hanno un minimo denominatore comune, un punto di intersezione, le politiche energetiche. Inevitabile, dunque, per chi voglia governare lo sviluppo del Pianeta, pensare un sistema di pianificazione, controllo e gestione sostenibile delle risorse energetiche”. Legambiente lancia dunque, in occasione della discussione al Summit sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg, le sue proposte: – un segretariato permanente dell’ energia dell’ Onu, presieduto dal segretario generale, che riferisca ogni anno sullo stato dell’ arte, segnalando i problemi piu’ acuti e i possibili interventi per dar loro esito positivo; – monitoraggio degli eventi connessi ai cambiamenti climatici, a carico di organismi costituiti presso la Conferenza delle Parti, con i compiti di: sintetizzare i dati raccolti da osservatori scientifici e centri di ricerca per fornire un quadro preciso degli eventi critici (eventi alluvionali, desertificazioni, siccita’, emergenza idrica ecc) e individuare le aree e le popolazioni maggiormente a rischio. – istituzione di un fondo internazionale di soccorso per i Paesi piu’ deboli colpiti da eventi catastrofici legati ai mutamenti climatici. – quotazione in borsa di titoli di ‘efficienza energetica’ realizzati dalle imprese, per premere l’ acceleratore dell’ efficienza e del risparmio nei Paesi tecnologicamente pi avanzati. – per l’ Italia, rispetto, anche unilaterale, degli impegni di Kyoto, con attuazione di politiche fondate sull’ efficiente dell’ energia e sul ricorso alle fonti rinnovabili che permetterebbero, sull’ arco di vent’ anni, di andare ‘oltre Kyoto’.


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