Sostenibilità

Bhopal: presidente Union Carbide incriminato per omicidio premeditato

Respinta oggi da un magistrato della capitale dello stato indiano del Madhya Pradesh la richiesta di derubricare l'accusa a negligenza. Ma Warren Anderson è latitante e l'azienda "defunta"

di Daniela Romanello

Niente sconti per Warren Anderson, presidente della ?Union Carbide? incriminato per omicidio premeditato in relazione alla tragedia del 2 dicembre 1984, quando una nube tossica sprigionatasi dallo stabilimento di pesticidi uccise migliaia di persone a Bhopal, capitale dello Stato del Madhya Pradesh. Un magistrato locale ha respinto quest?oggi la richiesta presentata il 24 maggio 2002 dal Criminal Bureau Investigation (Cbi), che dipende del ministero degli interni indiano. Il Cbi chiedeva al tribunale di Bhopal di convertire l?incriminazione contro Anderson da ?omicidio premeditato? a ?negligenza?. Oggi però la giustizia ha deciso di confermare l?imputazione: il dirigente rischia quindi fino a 20 anni di prigione, oltre a dover versare un risarcimento pecuniario. Di fatto Anderson è scomparso dall?India da diversi anni ed è stato dichiarato latitante dalle autorità del Paese, mente la ?Union Carbide? è ufficialmente ?defunta?. L?udienza relativa al caso ?Bhopal? si è aperta ieri con l?audizione di alcuni testimoni. Un addetto all?impianto ha affermato che, al momento del disastro, importanti macchinari quali il sistema di raffreddamento e quello di filtraggio erano malfunzionanti. Se fossero stati in buone condizioni, ha sostenuto il testimone, avrebbero probabilmente contribuito a limitare i gravi danni. Nel 1984 la nube tossica uccise circa 4mila persone e ne ferì in modo grave almeno 500mila. Secondo stime ufficiali, nel giro di alcuni anni il numero dei decessi per cause correlate al drammatico episodio è salito ad almeno 13.164. Altre fonti arrivano però a parlare di 30mila morti. A distanza di molti anni, la zona di Bhopal è irrimediabilmente contaminata e gli effetti del disastro ecologico sono ancora avvertiti da migliaia di persone che accusano forti disturbi respiratori, problemi cardiaci e oculistici. La Union Carbide ha sempre rifiutato di rivelare l?esatta composizione dei gas assassini, scelta che impedisce tuttora ai medici indiani di trovare un antidoto ai loro effetti.


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