Non profit

La Nato abbatte tutti i birilli

Alessandro Marescotti critica i nostri articoli, a suo parere poco critici contro l'azione militare Nato

di Alessandro Marescotti

Alessandro Marescotti è un pacifista vero e non uno di quei pacifisti dell?ultim?ora ?formato Milosevic?. È lui l?anima e il motore di Peacelink, il server italiano di controinformazione sulle iniziative di pace nel mondo. In una lettera critica i nostri articoli, a suo parere poco critici contro l?azione militare Nato. Essendo i dubbi e le domande di Marescotti anche i nostri, gli lasciamo il nostro editoriale perché di fronte al dolore e alla guerra tutte le domande e i dubbi non solo sono legittimi, ma necessari.
Cari amici di Vita, sapete che vi leggo con grande soddisfazione. Siete una bacheca aperta sul sociale, uno spazio dove comunicare senza censure. Ma sul Kosovo mi sembra di non riconoscervi. C?è il vostro bel lavoro di informazione sul soccorso ai profughi. E poi c?è l?approvazione sostanziale dell?operazione militare, cioè dell?escalation della catastrofe, nell?illusione che dal peggio possa nascere il meglio. Sono contro Milosevic e per i kosovari, da sempre, ma non per questo chiudo gli occhi. Ci vorrebbero chili di pagine per ?documentare? che questa guerra porti più benefici (vite salvate) che costi (vite distrutte). Voi avete cifre e informazioni sufficienti? Potete documentare che questa catastrofe era il ?meno peggio?? Vi chiedo: abbiamo violato la Costituzione? Abbiamo violato la Carta Onu? Abbiamo violato il Trattato Nato? Sarebbe importante che diceste: «Abbiamo violato queste regole a fin di bene, nell?interesse delle vittime. L?importante non è la legalità, ma l?efficacia dell?operazione». Ma non credete che sostituire la discrezionalità della forza a un diritto internazionale valido per tutti sia un balzo indietro enorme? Questi principi di legalità internazionale oggi cadono, tra gli applausi di molti, e lasciano un vuoto che possiamo anche ignorare, salvandoci la coscienza e autopromuovendoci come ?buoni? che aiutano i profughi. Ma oltre ai tre birilli (Costituzione, Carta Onu, Nato), cade anche il quarto: il Papa; poi il quinto; Rugova, il sesto, l?opposizione democratica in Jugoslavia; il settimo, noi pacifisti; infine l?ottavo, tutti noi che facciamo informazione. Perché molta gente è già stata convinta dalle immagini e non vuole più saperne di informazioni. Perché le informazioni generano dubbi, e l?informazione è superflua quando si sa già dov?è il Bene e dov?è il Male. Soccorrere i profughi sarà la cosa più facile da fare; difficile sarà sanare le ferite morali dentro i kosovari, i serbi e anche dentro di noi.
Zoran Zivkovic, sindaco di Nis, mi ha inviato questa e-mail: «Hanno bombardato la mia città, dove i cittadini nel ?96 votarono per la democrazia e protestarono 100 giorni per costringere il regime ad accettare i risultati delle elezioni. Votarono per la democrazia europea e americana! Quelle democrazie che oggi ci hanno bombardato. Vi pongo una domanda: perché i potenti parlano con i terroristi e gli ispiratori della violenza e non con chi in Serbia combatte per la democrazia? Avete una spiegazione a ciò che succede?». Io non ho saputo rispondere, e voi? ?

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