Welfare

L’estate è avara? Riguardatevi Il Padrino

Recensione del film "Il Padrino" di Francis Ford Coppola.

di Giuseppe Frangi

Estate avara. Sale con titoli scontati. Così è meglio limitarsi alle rivisitazioni. In primis, Il Padrino. Uscito 30 anni fa, s?affermò subito come un capolavoro del cinema popolare. Consacrò due grandi talenti come Francis Ford Coppola e un giovanissimo Al Pacino. E sancì l?inarrivabile grandezza di Marlon Brando. Il Padrino è il racconto d?una grande epopea giunta al capolinea; ambientata nella New York del dopoguerra, racconta del mutamento genetico che travolge il mondo immutabile della mafia. Nessuno è immune dai passi della storia e anche la prepotenza delle più potenti ?famiglie? traballa. È proprio un?esitazione del Padrino, che non vuole accettare il traffico di droga, a scatenar la guerra. Lo giudica inaccettabile perché intravede la devastazione umana che avrebbe portato nei ceti sociali cui la mafia s?era sempre offerta come protettrice. Il Padrino è il gran racconto d?un epilogo. Poco importa che Al Pacino accetti la sfida ed entri con la sua famiglia nel new business. La sua scesa in campo ha più l?aria d?una disperata resa dei conti contro chi non ha fatto argine all?avanzata devastante del nuovo. Anche la criminalità subisce la sua omologazione antropologica, dove violenza e crudeltà non conosceranno più regole e al cui confronto il mondo del Padrino sembra l?unico capace di conservar un briciolo di civiltà. Si raccomanda di rivederlo in dvd (da poco uscito per Paramount home entertainement).


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