Famiglia

Meeting di Rimini: le idee di Giorgio Vittadini

Per il presidente della Compagnia delle Opere "bisogna riformare il sistema pensionistico per una migliore ripartizione delle risorse da destinare a scuola e sanità"

di Paolo Manzo

”Bisogna riformare il sistema pensionistico per una migliore ripartizione delle risorse da destinare a scuola e sanità: questa è la priorità fondamentale, come messaggio politico-culturale, che viene fuori da questo Meeting”. Il presidente della Compagnia delle Opere, Giorgio Vittadini, traccia questa linea mentre il Meeting di Rimini volge al termine, nell’imminenza dell’arrivo del presidente del Consiglio atteso per le 17 sul palco dell’Auditorium dei ciellini. ”A noi piacerebbe -dice Vittadini- che si attuasse ciò che Berlusconi ha detto sulla scuola e sulla parità. Lo chiediamo senza arroganza e senza cattiveria ma decisi che questo è un diritto per tutti”. In Italia, ha ricordato, il 71% delle spese per il Welfare sono per le pensioni: ”tutti questo soldi spesi in pensioni sacrificano il sistema educativo e sanitario”. ”Ci vogliono più soldi per l’educazione: si riformi quel che deve essere riformato. Un governo liberale -ha spiegato- deve avere questo obiettivo e non può farsi fermare dai giochetti politici di qualche forza al suo interno. Bisogna riequilibrare le risorse a favore del sistema educativo. I privilegi che esistono nello Stato sociale sono tantissimi e devono esser spazzati via” tanto più a fronte di ”un sistema pensionistico disastroso che deve essere rivisto”. Chi dice di rimandare la riforma Moratti ”è un irresponsabile, ”qualunque sia la forza politica”. Sull’aspetto della parità in particolare, ha sottolineato Vittadini, ”mi fanno ridere quelli che manifestano contro la Moratti. Perché sulla parità questo governo non ha fatto assolutamente nulla. Lei ha fatto quello che ha fatto Berlinguer, che per noi rappresenta comunque un buon punto di partenza. Soprattutto -ha concluso- piantiamola di dire che è una battaglia cattolica: è una battaglia liberal-democratica per la libertà di scelta del progetto educativo, e questo dovrebbe cominciare a capirlo pure la sinistra”.


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