Welfare

San Petronio: dalla caccia alle streghe alla caccia agli arabi?

Bologna, scarcerati i cinque di San Petronio. Sospettati di preparare un attentato, cade l’accusa. Attenti a girare con arabi e nord africani e con le telecamere…

di Riccardo Bonacina

Scarcerati e già liberi, pronti a tornare al lavoro nelle aziendine del Padovano dove sono considerati operai modello. I quattro marocchini sospettati di preparare a Bologna un attentato alla basilica di San Petronio – Ahmed Essanoi (22 anni), Abdallah Wakouz (27), Lahcem Essaghir (30)e Abdel Malek Toutou (20)- hanno convinto il giudice dell?inchiesta preliminare: filmarono la chiesa solo per curiosità turistica. Persino l’accusa ha ritirato la richiesta di custodia cautelare. Quanto alle frasi oltraggiose contro la religione cattolica hanno spiegato che forse la traduzione dal berbero ne ha falsato il senso, che il tono era da bar, che rispettano la Chiesa. Soprattutto, affermano, non sono dei fan di Bin Laden: “Non c’entriamo niente con certe cose”. Libero anche il padovano Germano Caldon, 55 anni, che da sempre è impegnato nel volontariato e aiuta gli extracomunitari. Soprattutto la sua versione è stata decisiva: “Sono stato io a portare i ragazzi in San Petronio e a dirgli di prendere la telecamera. Mi piace fargli imparare qualcosa, in fin dei conti sono stato un insegnante”. Solo turisti per caso: proprio così. Scarcerati dal gip, subito liberi senza nessuna limitazione. Sia i quattro marocchini che l?italiano risultato una specie di buon samaritano, la cui vita sta nell?aiutare gli extracomunitari. Eppure erano stati travolti tutti da un?accusa terribile: associazione sovversiva a scopo di terrorismo col sospetto che preparassero un attentato in San Petronio. Il giudice Diego Di Marco li ha ascoltati e gli è bastato. Vista la piega degli interrogatori, anche la Procura ha fatto marcia indietro, ritirando la richiesta di custodia cautelare. Lanciata con una conferenza stampa multimediale, l?operazione San Petronio si è ridimensionata a gitarella di una comitiva seppure un po? così. Germano Caldon, 55 anni, padovano, ha mormorato sconsolato: “Mi dispiace, è solo colpa mia se siamo entrati nelle chiese. Gli ho chiesto io di portarsi dietro la cinepresa. Pensavo che gli facesse bene imparare qualcosa. In fin dei conti, anche se adesso sono in pensione, ho fatto l?insegnante”. I ragazzi venuti dal Marocco, spaventati a morte da tutto il trambusto e dall?arresto, hanno reagito in modo singolare. Risposte pacate, spiegazioni con calma. “Non ricordo di avere detto delle cose proprio così”, ha obiettato uno dei due speaker , ai quali erano state attribuite terribili frasi da anti Cristo. Il difensore, l?avvocato Mario Marcuz, non arriva a parlare di gogna ingiusta. Però riflette: “Caccia alle streghe? Non ancora, per fortuna. Però si sta arrivando agli eccessi. E? una questione da sociologi su cui riflettere”. Il Pm Paolo Giovagnoli in un?intervista al La Stampa ammette ?Siamo tutti influenzati dall?11 settembre è c?è troppo allarmismo?. Amen.


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