Cultura

UE: traffico telefonico e di e-mail sotto controllo?

Traffico telefonico e di e-mail nell'ambito dell'Ue potrebbe essere conservato almeno un anno e messo a disposizione delle autorita' nel quadro della lotta al terrorismo e alle attivita' criminali

di Paul Ricard

Tutto il traffico telefonico e di e-mail nell’ambito dell’Ue potrebbe essere conservato almeno un anno e messo a disposizione delle autorita’ nel quadro della lotta al terrorismo e alle attivita’ criminali. La proposta, lanciata dalla presidenza danese dell’Ue, verra’ sottoposta al Consiglio dei ministri dell’Unione gia’ a partire da settembre. La proposta, secondo quanto riportato oggi dal quotidiano britannico ‘The Guardian’, mira a dotare i Quindici di una base normativa comune per la sorveglianza dei dati nella lotta contro il terrorismo e la criminalita’ organizzata, comprese le reti di pedofili, ed offrirebbe ai governi la possibilita’ di accedere ai dati immagazzinati. L’iniziativa obbligherebbe le compagnie telefoniche ed i gestori del traffico online a far ricorso a speciali sistemi informatici capaci di immagazzinare per 12-24 mesi i dati relativi a tutti gli utenti e a tutto il traffico registrato. I dati andrebbero dai numeri telefonici chiamati dai clienti fino agli indirizzi di posta elettronica digitati ed al contenuto dei messaggi, ed includerebbero anche la data e l’ora esatta in cui sono avvenute le comunicazioni e gli indirizzi delle persone che via hanno preso parte. Le compagnie dovrebbero garantire la conservazione delle informazioni in loro possesso per un periodo che va dai 12 ai 24 mesi, durante il quale le autorita’ avrebbero libero accesso ai dati immagazzinati. La proposta danese – che ha gia’ sollevato dubbi tra le organizzazioni per la difesa dei consumatori e per la tutela della privacy che temono l’avvio di una situazione da ‘Grande Fratello’ orwelliano su scala europea – prevede anche la possibilita’ per i Quindici di scambiarsi i dati registrati nel quadro di indagini a livello nazionale o internazionale. Un portavoce della Commissione europea ha ricordato oggi che ”si tratta solo di una proposta”, che in ogni caso non potrebbe essere adottata ”prima di molti mesi”. Il primo dibattito sull’iniziativa dovrebbe avere luogo il prossimo sedici settembre.


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