Mondo

M.O. Una giornata di violenze

Ucciso il 22/enne Mohammed Saadat, fratello del leader del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp)

di Redazione

Una fragile intesa di sicurezza fra israeliani e palestinesi relativa a Gaza e alla citta’ cisgiordana di Betlemme e’ stata subito messa a dura prova oggi da una serie di incidenti cruenti fra cui la uccisione del 22/enne Mohammed Saadat, fratello del leader del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp), Ahmed Saadat. Ahmed Saadat e’ recluso dal maggio scorso nel carcere palestinese di Gerico per aver ordinato la uccisione del ministro israeliano di estrema destra Rehavam Zeevi, un anno fa. Un portavoce del Fplp ha promesso stasera che la uccisione di Muhammed Saadat sara’ vendicata. La giornata e’ stata per altro una delle piu’ violente di questo mese. A Tulkarem, Cisgiordania, un esponente di Tanzim (al Fatah) e’ stato ucciso durante una retata nel locale campo profughi. Aveva addosso un ordigno pronto per l’uso, secondo fonti israeliane. Nella striscia di Gaza, a Khan Yunes, un soldato israeliano e’ stato ucciso in una torretta di guardia da un singolo colpo di fucile sparato da un cecchino palestinese. Poco dopo, sempre a Khan Yunes, un adolescente palestinese e’ stato ucciso da un colpo sparato da militari israeliani. Alcune ore dopo, la polizia israeliana e’ stata costretta a bloccare il traffico sulla superstrada Tel Aviv-Gerusalemme dopo che un automobilista aveva denunciato la presenza di una borsa sospetta. All’interno artificieri hanno trovato (e disnnescato) un ordigno di notevole potenza. Ma l’episodio piu’ drammatico e’ avvenuto in serata quando membri della unita’ israeliana di elite ‘Ciliegia’ (che agiscono in borghese) hanno cercato di catturare Muhammed Saadat nella sua abitazione di Ramallah. Secondo fonti israeliane, era anche lui sospettato di aver partecipato, nell’ottobre 2001, alla uccisione del ministro Zeevi. Fonti palestinesi dicono che i militari israeliani avevano avuto l’ordine di ucciderlo, mentre Israele spiega che ad aprire il fuoco per primi sono stati uomini armati che si trovavano con lui. ”I nostri soldati – ha detto un portavoce militare a Tel Aviv – hanno solo risposto al fuoco”. Nella uccisione di Mohammed Saadat i gruppi radicali palestinesi hanno comunque visito una conferma immediata dei loro sospetti: che Israele cioe’ non ha alcuna intenzione di allentare la morsa nei Territori. Israele, da parte sua, non vede ancora fra i responsabili palestinesi alla sicurezza colui il quale sia in grado di costringere i gruppi radicali a deporre le armi. Il futuro della modesta intesa fra Ben Eliezer e Yihia sembra oggi piu’ incerto che mai.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA