Economia

Johannesburg: documento Onu sulla finanza globale

Aumenta il debito estero dei paesi in via di sviluppo, il rapporto Onu registra un aumento del suo livello da 1.300 mld di $ nel 1991 a 2.200 nel 2000

di Redazione

Le Nazioni Unite, a pochi giorni dall’avvio dei lavori del Summit di Johannesburg sullo sviluppo sostenibile, hanno pubblicato un nuovo documento sullo stato della finanza e del commercio globale. Esso evidenzia che, nell’ultimo decennio, l’assistenza pubblica allo sviluppo e’ diminuita progressivamente dallo 0,33% del Pil dei paesi donatori allo 0,22%, contro l’impegno preso dieci anni fa alla conferenza di Rio di raggiungere lo 0,7%. Alla conferenza di Monterrey di quest’anno sui finanziamenti allo sviluppo, tuttavia, i paesi industrializzati hanno promesso di aumentare consistentemente nel corso dei prossimi tre anni l’assistenza pubblica allo sviluppo. Sempre nell’ultimo decennio, il documento afferma che gli investimenti privati nei paesi in via di sviluppo sono decisamente aumentati da 36 mld di $ del 1991 a 178 nel 2000. Essi, pero’, costituiscono soltanto una piccola parte del totale degli investimenti esteri, pari a 1.100 mld di $ nel 2000, e soprattutto sono stati diretti per l’80% in 10 paesi in via di sviluppo, mentre i paesi meno svanzati hanno attratto un povero 2,5%. Per quanto riguarda il debito estero dei paesi in via di sviluppo, il nuovo rapporto registra un aumento del suo livello da 1.300 mld di $ nel 1991 a 2.200 nel 2000, affermando che un peso del genere diverte risorse finanziarie dallo sviluppo sostenibile. Esso fa anche notare che grazie all’iniziativa sui paesi pesantemente indebitati promossa dalla Banca Mondiale e dal Fmi, 26 paesi si vedranno diminuire di 25 mld di $, su un totale di 62, il loro debito estero. Infine, viene messo in evidenza che la quota dei paesi in via di sviluppo nel commercio mondiale, raddoppiato nell’ultimo decennio, e’ aumentata fino al 30% nel 2000, ma che essa e’ distribuita in maniera diseguale fra le varie regioni del mondo. Se i paesi recentemente industrializzati dell’Asia orientale partecipano attivamente al commercio mondiale, l’Africa vede crescere le sue esportazioni di poco piu’ della meta’ della media mondiale.


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