Sostenibilità

Ambiente: ong denunciano governo australiano

"Negli ultimi dieci anni l'Australia è stato un continente che si e' mosso nella direzione opposta a qualsiasi indicatore sullo stato di salute del nostro ambiente", si legge in un rapporto pubbli

di Redazione

Duro atto d’accusa di molte organizzazioni ambientaliste nei confronti del governo australiano. Un rapporto pubblicato oggi, a una settimana dall’inizio del Vertice mondiale di Johannesburg sullo Sviluppo sostenibile, contraddice le recenti affermazioni del governo conservatore del primo ministro John Howard, che ha vantato successi sul fronte della lotta contro l’inquinamento e della promozione di uno sfruttamento razionale della terra. I dati ufficiali su cui il governo ha basato le sue dichiarazioni proverebbero il contrario. “Negli ultimi dieci anni l’Australia e’ stato un continente che si e’ mosso nella direzione opposta”, si legge nel rapporto, “va nella direzione opposta rispetto a qualsiasi indicatore sullo stato di salute del nostro ambiente, come la biodiversita’, il livello di degrado del territorio, delle falde acquifere e delle emissioni di gas responsabili dell’effetto serra”. E ancora: “Ogni australiano genera piu’ emissioni di gas-serra e produce piu’ disboscamento di qualsiasi altra nazione ricca”. Il documento, elaborato sulla base delle statistiche ufficiali da organizzaioni come la Fondazione australiana per la Conservazione, il Consiglio australiano per gli aiuti all’estero, e decine di altre, accusa il governo di avere trasformato in “traditore” un Paese che in passato era considerato un protagonista degli accordi internazionali in materia ambientale. Il governo ha immediatamente respinto tali accuse. Il ministro per l’Ambiente, David Kemp, ha detto che il rapporto ignora totalmente “l’eccellente” lavoro svolto sul fronte della biodiversita’, della lotta contro l’effetto serra e la protezione delle balene. “Respingo totalmente il concetto che l’Australia non abbia senso di responsabilita’ in materia ambientale e non esprima politiche rispettose a riguardo sia sul piano nazionale sia su quello internazionale”, ha affermato il ministro. Sabato scorso il governo di Howard era riuscito a evitare critiche troppo severe nel comunicato finale del Forum delle isole del Pacifico, nonostante il suo “no” alla firma del protocollo di Kyoto. Il premier si era impegnato con i leader presenti a Suva, nelle Fiji, a finanziare un progetto triennale da 1,2 milioni di euro per migliorare le previsioni meterologiche, cosi’ da aiutare i tanti piccoli Stati sparsi negli atolli del Pacifico a gestire al meglio fenomeni devastanti come le precipitazioni dovute a ‘El Nino’. Nella dichiarazione messa a punto al termine dei colloqui, gli esponenti dei Paesi che fanno parte del Forum avevano espresso “grande preoccupazione” per le politiche ambientali degli Usa, tanto da dedicarvi un intero allegato, e avevano invitato Washington “e tutti i maggiori responsabili delle emissioni” di gas nocivi ad attenersi al protocollo di Kyoto. Allo stesso tempo avevano riconosciuto lo sforzo dell’Australia verso il raggiungimento degli obbiettivi concordati in Giappone.


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