Famiglia

In 2mila a Catania per rilanciare le politiche familiari

«Non ci rassegneremo a vedere i nostri figli su Skype perché emigrati all’estero», così Gigi De Palo, Presidente nazionale del Forum delle Associazioni Familiari, conclude a Catania una delle sessioni del primo Festival Siciliano della famiglia. All’evento una trasversale dichiarazione d’impegno della politica

di Redazione

Il mondo della società civile lancia un appello forte perché le politiche familiari tornino al centro dell’azione amministrativa e di governo. E lo fa dal sud, dalla regione più povera d’Europa con un calo preoccupante delle nascite e una migrazione sempre crescente di nuovi talenti ed energie. Si è chiusa domenica 1 luglio la prima edizione siciliana del Festival della famiglia, che ha animato Catania con oltre 2mila i partecipanti, 12 sessioni di studio, più di 60 testimonianze e 30 momenti di spettacolo (nella foto l'evento di apertura del festival).

Una manifestazione, destinata a ripetersi, che ha riunito con un’intesa forte associazionismo, mondo produttivo, Istituzioni, politica e confessioni, che per l’occasione si sono “snodate” dai loro schieramenti, discutendo insieme dei problemi reali della regione Sicilia e del Paese, riportando i diritti delle famiglie al centro delle politiche pubbliche e di sviluppo

«Sappiate che non ci rassegneremo a vedere i nostri figli su Skype perché emigrati all’estero. Questo è il Paese dove le donne sono costrette a nascondere il pancione altrimenti vengono licenziate, dove i giovani vanno a esportare i loro sogni lavorativi e familiari fuori, dove un figlio dai 0 ai 18 anni, secondo i dati di Federconsumatori, costa 171mila euro». Con queste parole Gigi De Palo, presidente nazionale Forum Associazioni familiari, in una delle sessioni conclusive del Primo festival Siciliano della Famiglia rilancia da Catania il Patto per la Natalità e conferma l’impegno del cartello di organizzazioni.

«Chiediamo ufficialmente che la nostra proposta, con le buone pratiche e politiche familiari, sia presa in considerazione da tutti i Comuni siciliani. Stiamo vivendo un vero e proprio inverno demografico Il saldo dei nuovi nati, rispetto ai morti, è di – 180mila, cioè nascono circa 400 mila bambini l’anno e muoiono 680 mila persone», prosegue De Palo. «Dobbiamo comprendere davvero che la famiglia è il petrolio della società, la soluzione al problema e non il problema stesso».

«Il Festival è stato un evento partecipato», ha dichiarato Dario Micalizio, presidente regionale del Forum delle Associazioni Familiari. «Ha permesso di creare dei canali di comunicazione sia con il Governo regionale che con i rappresentanti dell’opposizione. Ci sono già i primi segnali positivi. Nei prossimi giorni, infatti, Maria Ippolito, assessore Regionale alla Famiglia, è stata invitata dalla provincia di Trento per toccare con mano quelle che sono le politiche familiari. È fondamentale che si crei un dialogo tra la provincia di Trento, uno dei territori più ‘family friendly’ d’Italia, e la Sicilia, l’ultima regione per politiche familiari».

Una risposta importante quella degli amministratori locali. In uno dei focus i Comuni di Catania, San Gregorio di Catania, Leonforte (En) e Regalbuto (En) hanno ricevuto l’attestato da Luciano Malfer, Direttore Agenzia Famiglia Provincia Autonoma di Trento, che certifica l’adesione al Network dei Comuni Amici della Famiglia. Si tratta di un passo importante perché dimostra l’impegno assunto dalle amministrazioni ad avvicinare la loro agenda politica ai bisogni della gente.

Presente, trasversalmente, anche la politica siciliana. Nello scenario suggestivo della Chiesa Badia di Sant’Agata si alza a gran voce la disponibilità di numerosi esponenti a operare concretamente.
Presenti l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza che esprime la volontà di attuare politiche familiari partendo dalle politiche per il lavoro, mettendo così le nuove generazioni nelle condizioni di rimanere in Sicilia. Sulla stessa linea l’assessore Fabio Cantarella, in rappresentanza del sindaco di Catania Salvo Pogliese, pronto ad attivare di creare un percorso virtuoso con il Forum.

Sul tema della conciliazione vita-lavoro, altro elemento critico nel sud d’Italia, la senatrice Tiziana Drago che puntualizza l’esigenza di attuare azioni efficienti. Un Sì deciso anche da Giancarlo Cancellieri, vicepresidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, che parla di un punto di non ritorno e di un repentino cambio di rotta per «mettere in piedi politiche di welfare importanti e ridare al Paese la giusta natalità». «Se non invertiamo la bilancia demografica non riusciremo a salvare nemmeno gli strumenti basilari come il sistema sanitario e pensionistico», ha dichiarato Cancellieri.

«Il compito primario della politica deve essere attivare politiche familiari» ha dichiarato Luca Sammartino, deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana, presente al dibattito. «Dobbiamo portare avanti delle battaglie comuni, creando una sinergia tra parti sociali e Istituzioni, per mettere in campo azioni concrete capaci di supportare la famiglia, recuperando anche i valori tradizionali di cui è portatrice».

In apertura hoto by Juliane Liebermann on Unsplash

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