Sostenibilità

Honduras: dura repressione contro piccoli produttori caff

Ne dà notizia TransFair: fra gli arrestati, anche tre dirigenti della cooperative locali. L'accusa: sedizione

di Giampaolo Cerri

Una marcia pacifica di produttori honduregni di caffè è stata duramente repressa ieri a Zembrano, nel dipartimento di Copan, 45 chilometri a nord di Tegucigalpa. Lo rivela TransFair, organizzazione del marchio di garanzia in Italia, rilanciando una mail proveniente dall’Honduras.
La polizia ha arrestato numerosi produttori del commercio equo, con l’imputazione di “sedizione contro lo Stato”. Fra loro anche Dagoberto Suazo, José Angel Saavedra e Mario Segura. Suazo, appena un anno fa, era stato in visita in Italia, ospite appunto di TransFair, per una serie di incontri e conferenze sul commercio equo nel suo Paese. Proprio a Zembrano la repressione sarebbe stata particolarmente violenta: la polizia avrebbe assalito e distrutto i pulman che trasportavano i produttori diretti a Tegucigalpa dove il Congresso
avrebbe dovuto discutere dei provvedimenti di sostegno economico previsti dal governo. Voci non ancora confermate parlano della possibilità che, durante l’azione, qualche produttore sia rimasto ucciso.
In Honduras il caffè sostiene l’agricoltura locale e sulla sua produzione vivono almento 1 milione di persone. Oltre 100mila sono i coltivatori, di cui l’80% sono piccoli produttori che vivono spesso al di sotto della soglia di povertà.

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