Cultura

No alla guerra: 6 americani digiunano a Baghdad

Il loro intento è spingere l'Onu a rompere con gli Usa che stanno preparando una guerra contro l'Iraq

di Redazione

Sei americani hanno iniziato il 6 agosto uno sciopero della fame con un sit-in davanti al quartier generale dell’Onu a Baghdad per protestare contro la minaccia di un attacco americano all’Iraq. Gli attivisti, membri dell’associazione ‘Voices in the Wilderness’ sostengono che la loro campagna e’ volta ad incoraggiare l’Onu e le persone in tutto il mondo a rompere le relazioni con gli Usa. ”Vogliamo spingere l’Onu a rompere con gli Usa che stanno preparando una guerra contro l’Iraq”, dice Lisa Amman, direttore dell’associazione ‘Pace e giustizia sociale” della chiesa cattolica St. Luke di Saint Paul in Minnesota. Il gruppo protesta anche contro le sanzioni internazionali imposte all’Iraq dopo l’invasione del Kuwait nel 1990. Gli Usa accusano l’Iraq di sviluppare armi di distruzione di massa e si sta diffondendo la convinzione secondo la quale il presidente americano George W. Bush stia preparando un’azione militare per rovesciare il leader iracheno Saddam Hussein. Gli attivisti americani sostengono che altri membri dell’associazione hanno gia’ iniziato un digiuno di 40 giorni davanti alla sede dell’Onu a New York . ”Temo per l’Onu perche’ l’ingiustizia compiuta contro la popolazione irachena ne sta minando la credibilita’ e la capacita’ di essere una forza di pace del mondo”, sottolinea Philip Steger, uno dei digiunatori che con due bambini iracheni ha cantato ”We shall overcome” davanti alla sede Onu di Baghdad.


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