Welfare

Myanmar: liberati 14 prigionieri politici

Ma ne restano in carcere ancora 1.500. Tra i detenuti rilasciati, 6 appartengono alla Lega nazionale per la democrazia, il partito del premio Nobel per la pace, Aung San Suu Kyi

di Daniela Romanello

Il governo di Yangon (Myanmar, ex Birmania) ha disposto la scarcerazione di 14 prigionieri politici che erano detenuti in diverse carceri del Paese. Tra loro vi sono anche 6 esponenti della Lega nazionale per la democrazia (Nld), il partito del Premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi. La notizia è stata diffusa da un portavoce della giunta militare al potere a Myanmar, che ha riferito che i prigionieri sono in buone condizioni e hanno potuto ricongiungersi ai loro familiari. ?Il governo birmano continuerà a rilasciare persone che non minacceranno la comunità, la pace, la stabilità e l?unità della nazione?, ha osservato il portavoce. La scarcerazione dei dissidenti giunge a due giorni di distanza dall?appello lanciato da Suu Kyi per la liberazione di tutti i prigionieri politici del Paese per promuovere l?avvio di un dialogo politico con la giunta. La leader dell?opposizione birmana ha infatti sottolineato che senza liberazione dei prigionieri, in modo ?rapido e incondizionato?, non sarà possibile alcuna forma di democrazia nel Paese. Dall?anno scorso, la giunta ha liberato piccoli gruppi di prigionieri politici (circa 300), ma in carcere ne rimangono tuttora oltre 1.500, di cui alcune centinaia membri del principale partito di opposizione. La Lega per la democrazia di Suu Kyi ha vinto le elezioni del 1990, ma il risultato non è mai stato riconosciuto dai generali al potere ormai da 40 anni. Dopo essere stata agli arresti domiciliari dal 1995 al 2000, al premio Nobel è stata imposta una nuova restrizione della libertà di movimento, revocata definitivamente lo scorso 6 maggio.


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