Famiglia

Nucleare: sindaco Nagasaki attacca Usa

La lotta al terrorismo come scusa per impedire la proliferazione delle armi. Il 9 agosto del '45 la bomba sulla città giapponese

di Giampaolo Cerri

Commemorando la tragedia nucleare che ha colpito la città mettendo la parola fine alla Seconda guerra mondiale, il sindaco di Nagasaki ha accusato gli Stati Uniti di usare la lotta al terrorismo come scusa per rinnegare gli accordi sulla non proliferazione nucleare. ”Non possiamo perdonare questa serie di atti unilaterali da parte degli Stati Uniti – ha detto stamane il sindaco Itcho Ito davanti a una folla di migliaia di persone, sottolineando che si tratta di atti – che anche la gente di buon senso di tutto il mondo critica”. Nel discorso pronunciato al Parco della pace dove alle 11:02 locali e’ stato osservato un minuto di silenzio per le vittime, il primo cittadino della citta’ colpita proprio a quell’ora del 9 agosto 1945 dalla bomba – che causo’ 130.000 vittime – ha criticato gli Usa per essersi ritirati dal Trattato sui missili antibalistici del 1972. Evidenti nelle parole di Ito i riferimenti alle critiche di quanti nel mondo accusano l’ amministrazione del presidente americano George W. Bush di violazioni del Trattato di non proliferazione nucleare e del Trattato per il bando totale dei test nucleari. Il sindaco non ha risparmiato critiche nemmeno al proprio governo. Verso fine maggio, il capo di gabinetto Yasuo Fukuda aveva accennato alla possibilità che di fronte all’evoluzione del quadro mondiale, Tokyo possa rinunciare alla cosiddetta politica dei ‘tre no’, in campo nucleare: non possedere, non produrre e non ospitare sul proprio territorio ordigni atomici. Nel corso della commemorazione, prendendo la parola dopo il sindaco, il premier nipponico Junichiro Koizumi ha assicurato che ”non ci saranno cambiamenti nei tre principi antinucleari”


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