Cultura

“Fuoco dentro”: il nuovo disco del gruppo musicale interetnico e interreligioso Elikya

Il 29 giugno la presentazione ufficiale in uno spettacolo al “Piccolo Teatro Melato” che lancia il lavoro del coro di 50 elementi di 16 nazionalità diverse

di Redazione

“Fuoco dentro”: questo il titolo del nuovo Cd di “Elikya”, gruppo musicale interetnico e interreligioso di Milano. Nato nel 2010 su intuizione del maestro Raymond Bahati, di origine congolese, in Italia da 17 anni, il coro “Elikya” è al suo secondo Cd, dopo quello uscito nel 2011 col titolo “Elikya” (il nome, nella lingua Lingala della Repubblica Democratica del Congo, significa “speranza”). “Fuoco dentro” conferma la rapida e notevole crescita del valore artistico del gruppo: il 29 giugno alle 20.45 la presentazione ufficiale in uno spettacolo al “Piccolo Teatro Melato” di Milano.

Il Coro Elikya rappresenta una realtà multietnica di circa 50 coristi di 16 nazionalità diverse, ed è accompagnato da una ricca formazione musicale di una decina di musicisti italiani ed africani che suonano violino, violoncello, flauto, chitarra, percussioni, marimba, tastiera, contrabbasso.

Il repertorio proposto comprende prevalentemente (ma non esclusivamente) canti religiosi cristiani, e attinge da tradizioni musicali provenienti da diversi Paesi del mondo, dando vita a inediti affreschi sonori generati dall’intreccio di trascinanti combinazioni ritmiche e melodiche. Elikya è un laboratorio di ricerca e sperimentazione creativa e il nuovo Cd lo conferma in pieno.

La centralità dell’ispirazione religiosa trova conferma, ad esempio, in tre brani: la travolgente melodia de “Il ritmo della fede” e l’intensa preghiera musicale sul testo di “Tardi ti amai” di sant’Agostino, entrambi scritti e interpretati magistralmente da Raymond Bahati, cui si aggiunge “Io canto a te” di Andrea Selvagio, che ne ha curato testo e musica.

Ma nel Cd trovano spazio lo stupore per la magia dell’Africa, come in “Matangá y'Afríca” (Gocce dell’Africa), il cui testo è a firma di Paola Gestori, o l’elogio della diversità come ricchezza, che emerge prepotente nel testo di “Voci di speranza”, scritto da Sirlene Garbaccio, giovane di origini brasiliane adottata, residente nel Biellese. L’esperienza della “convivialità delle differenze” è quanto di più prezioso emerge nella storia e nel messaggio di Elikya, che annovera al suo interno, fra gli altri, Balla Nar Ndiaye Rose, un percussionista senegalese musulmano, figlio di uno dei più grandi musicisti di quel Paese, noto a livello internazionale: Doudou Ndiaye Rose, scomparso di recente.

Ancora: nel nuovo Cd di Elikya troviamo anche una struggente canzone “Pro patria e pro Deo”, scritta da colui che è un po’ l’anima del gruppo, Raymond Bahati. Si intitola Pro patria pro Deo ed è un’invocazione di pace che viene dal figlio di una terra, la Repubblica democratica del Congo dilaniata da un conflitto lungo e sanguinoso. «Pro patria pro Deo je rebatoirais l’univers de paix / Pro patria pro Deo je brandirais des rameaux d’olivié Pour je dirais: la paix a jamais» (Per la mia terra e per Dio / Ricostruirò un universo di pace / Per la mia terra e per Dio /Sventolerò dei rami di ulivo per dire: La pace per sempre!).

Alla realizzazione del Cd hanno collaborato, oltre ai nomi citati, anche Federico Bonoldi violinista e compositore e Sebastiano Zucchelli, arrangiatore.


Per sostenere i costi di produzione, Elikya ha aderito alla piattaforma di crowdfunding BuonaCausa; è possibile collabora al progetto #Elikya: dai voce alla Speranza! collegandosi al sito. Oppure è possibile versare un contributo sul Conto Corrente Bancario intestato a ASSOCIAZIONE ELIKYA: Banca Popolare dell’Emilia Romagna IBAN: IT23G0538701600000002349386. Nella causale della donazione dovrà essere indicata la scritta: “Donazione progetto Elikya”.

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