Mondo
I 41 naufraghi salvati dalla marina USA sono ancora in mare
Soccorsi da quasi una settimana, sono stati trasferiti sull’imbarcazione Diciotti della Guardia Costiera che, a bordo, ha altre 481 persone raccolte dall’acqua in altre operazioni di soccorso condotte da navi mercantili. La Diciotti è ancora in attesa dell’assegnazione di un porto
Non hanno ancora un porto di sbarco i migranti soccorsi la scorsa settimana dalla nave militare Trenton, ma anche la loro Odissea, meno coperta dai media rispetto a quella dell’Aquarius, sta giungendo a termine.
Dopo un lungo limbo durato quasi sette giorni, nella giornata di domenica l’Ufficio Stampa della Marina Militare aveva dichiarato che, a largo di Lampedusa, le persone erano state trasbordate sulla nave Diciotti della Guardia Costiera italiana, dove al momento sono presenti in totale 522 persone, salvate da tre navi mercantili diverse.
«Anche se è raro per noi incontrare persone in condizioni di emergenza in mare, è comunque qualcosa per cui ci alleniamo e prepariamo quotidianamente», ha dichiarato Susan Orsini comandante della Trenton. «Un salvataggio in mare coinvolge tutti coloro che sono a bordo della nave. L’attenta intraprendenza dell’intero equipaggio della Trenton mi ha impressionato e mi ha reso orgogliosa, riempiendomi il cuore di speranza e gratitudine», ha spiegato Orsini, «Il ruolo fondamentale che le unità e il personale di terra giocano in un soccorso in mare non può essere minimizzato. La nave non può farcela da sola. Il loro lavoro comprende un coordinamento intenso e complesso. La ricompensa dei nostri sforzi è stata vedere che le persone salvate sono state trasferite, in buona salute e con un buon umore, dirette alla loro prossima destinazione».
Come ha notato Sergio Scandura, inviato di Radio Radicale, la Diciotti non ha però ancora ricevuto l’assegnazione di un porto di sbarco. Le persone a bordo continuano ad aspettare.
Già la scorsa settimana, Sea-Watch si era detto disponibile ad accogliere sulla propria imbarcazione le persone salvate dalla nave americana, ponendo come unica condizione l'assegnazione da parte dell'MRCC di Roma di un porto sicuro ragionevolmente vicino, per non essere costretta a subire a propria volta l'ostruzionismo imposto ad Aquarius. Nel salvataggio dei 41 naufraghi erano stati anche individuati 12 corpi, in un primo momento sembrava che Trenton li avesse presi a bordo e poi, per l'assenza di celle frigorifere a bordo e la lunga attesa di indicazioni sul da farsi, fosse stata costretti a rilasciarli in mare. Questo è stato però smentito dall'Ufficio stampa della marina USA, secondo cui, nonostante i corpi senza vita di diverse persone fossero stato identificati durante l'operazione di soccorso, non sono mai stati raccolti, poiché «La priorità è stata dal al salvataggio di chi era ancora vivo».
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