Welfare
Non profit ad alta tecnologia
Quali sono le esperienze in Italia dove i servizi di welfare stanno integrando le nuove tecnologie al fine di rendere più efficiente non solo la cura, ma anche il sistema di prevenzione e l’organizzazione del lavoro? Nel secondo capitolo del book del magazine di giugno la fotografia di alcune delle più innovative. Eccone un'anteprima
di Redazione
Le esperienze in Italia dove i servizi di welfare stanno integrando le tecnologie più innovative al fine di rendere più efficiente non solo la cura, ma anche il sistema di prevenzione e l’organizzazione del lavoro?
Per scoprire quali sono siamo partiti da Pavia, dove si trova la sede nazionale degli istituti clinici scientifici Maugeri all’interno dei quali fra l’altro, si stanno perfezionando l’analisi dei big data per la cura dei pazienti diabetici e l’utilizzo del cloud per le radiografie. Ci siamo poi trasferiti nei centri della Fondazione Ant, che con l’università di Padova ha “creato” un occhiale in grado di far riverire al malato oncologico emozioni (un concerto o una mostra, solo per fare due esempi) che altrimenti gli sarebbero precluse.
Quindi Milano, nel quartiere Figino dove all’interno di uno degli insediamenti di housing sociale più moderni è appena partita la sperimentazione di un’applicazione che mette a disposizione degli anziani e degli loro caregiver un menu digitale di servizi di cura. E ancora i Centri Nemo, Arisla, Federazione Alzheimer, Don gnocchi Lega del Filo d'Oro, Ail, Telethon, Uildm, Cooperativa Genera, Misericordie e Anmil.
Una tappa dopo l'altra abbiamo fatto un giro d'Italia per conoscere un non profit in grado di usare la ricerca e la tecnologia come effetto leva per il suo impatto sociale.
Per scoprire e conoscere tutte le esperienze clicca qui
Nella foto di copertina il braccio robotico di Nemo
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