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Messico: vincono i contadini, il nuovo aeroporto non si far

Le autorità federali hanno annunciato ieri sera la cancellazione del progetto di espropriazione dei terreni agricoli a San Salvador Atenco, a 20 chilometri dalla capitale

di Daniela Romanello

Resa del governo messicano sulla spinosa questione della costruzione di un nuovo aeroporto internazionale a San Salvador Atenco , a 20 chilometri dalla capitale. Le autorità federali, in una conferenza stampa tenuta ieri sera, hanno annunciato la cancellazione del progetto di espropriazione dei terreni dei contadini ?prendendo atto della posizione negativa espressa in merito dalle comunità locali?. ?Il governo vuole governare con e per la società, non solamente per la società? ha detto il segretario del ministero delle comunicazioni e dei trasporti Pedro Cerisola, che ha poi precisato come il presidente Vicente Fox abbia dato ?precise istruzioni per trovare altre soluzioni per la costruzione di un nuovo terminale aeroportuario nel centro del Paese?. Grande soddisfazione è stata espressa dal leader del movimento di protesta dei contadini, David Pajaro, che durante un incontro con le comunità ha però precisato di aspettare di vedere ?per iscritto? la deroga al progetto iniziale. Pajaro ha anche rinnovato la richiesta di una ?libertà piena e incondizionata? per i contadini processati per gli incidenti occorsi durante la manifestazione di protesta dello scorso 11 luglio. La vicenda ha avuto inizio il 22 ottobre del 2001, quando il governo annunciò una legge che prevedeva l?esproprio di circa 5mila ettari presso l?antico lago di Texcoco (presso la capitale). Il decreto colpiva 13 villaggi della zona, tra cui proprio Salvador Atenco, divenuto in seguito il vero e proprio ?fulcro strategico? della protesta. Il contrasto tra le autorità federali e i movimenti dei contadini sfociò quindi nella manifestazione dell?11 luglio, che provocò 30 feriti, una ventina di arresti e il sequestro, da parte dei contadini, di 19 tra funzionari locali e membri delle forze di polizia. Liberati gli ostaggi in seguito alla scarcerazione di alcuni dei manifestanti da parte della corte locale, Città del Messico propose formalmente di modificare il progetto iniziale offrendo un risarcimento superiore per i terreni espropriati e impegnandosi per la costruzione di alcune infrastrutture nella zona dei villaggi. Il nuovo piano, tuttavia, non aveva trovato il ?placet? degli agricoltori, che in occasione dell?ultimo incontro di mediazione, lo scorso 24 luglio, hanno più volte precisato come non si trattasse di una questione economica, ma del ?diritto a vivere nella propria terra?. Cerisola ha chiarito come il governo, avendo intravisto la possibilità che la questione, posta dai contadini di fronte alla Corte suprema, si prolungasse per anni, abbia quindi preferito cercare una soluzione meno dispendiosa e più vantaggiosa per il Paese.


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