Welfare
Fascia a Balotelli? Decida Mancini, ma Mario non è un simbolo
«Salvini e Martina farebbero bene a occuparsi dei problemi del Paese. Il capitano lo sceglie il C.T. Mario merita la fascia per il cambiamento che ha dimostrato in questi due anni al Nizza, non certo perché è nero». Il presidente del Centro Sportivo Italiano Vittorio Bosio entra nel dibattito scatenato dalle dichiarazioni del neo Ministro dell’Interno
“Why always me?” si chiedeva, ai tempi del Manchester City, Mario Balotelli dopo aver segnato uno dei suoi tanti in goal in Premier. Quella domanda, “perché sempre io?” passano gli anni ma è sempre attuale. Quando si parla dell’attaccante bresciano, anche se non succede nulla, non dice nulla e non fa nulla, è sempre polemica. L’ultima riguarda il suo indossare la fascia di capitano della Nazionale Italiana. Una regola non scritta infatti è che tra gli azzurri ad indossare la fascia sia quello che vanta più presenze. E, con l’abbandono di buona parte della vecchia guardia, dopo Leonardo Bonucci è proprio Super Mario a poter vantare l’anzianità più alta. Tutto chiaro? E invece no. Appena si è cominciato a ventilare l’ipotesi di vederlo capitano sono fioccati i commenti. «Il capitano deve essere rappresentativo e deve giocare bene a pallone, non deve essere bianco, giallo o verde. Spero che l'allenatore sceglierà il capitano non per motivi sociologici, filosofici e antropologici, ma perché è un ragazzo che fa spogliatoio, umile e che gioca bene. Magari Balotelli mi stupirà, ma negli anni passati non mi è sembrata una persona umile in grado di mettere d'accordo tutti». Ad intervenire sulla vicenda è stato il nuovo ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini. A stretto giro gli ha risposto il segretario del Pd Maurizio Martina, «l'idea di averlo come capitano della Nazionale mi piace, me lo auguro per tutti noi. Ha espresso parole giuste, semplici e forti. C'è bisogno di una voce come la sua per far capire certe battaglie. Se c'è un giocatore riconosciuto e bravo che si mettere a riflettere sull'Italia ben venga». Ne abbiamo parlato con il presidente del Centro Sportivo Italiano Vittorio Bosio.
Presidente che ne pensa di Mario Balotelli capitano della Nazionale?
Ritengo che il capitano debba essere scelto per carisma. Deve essere un giocatore che sa essere esempio per gli altri e dimostrare un comportamento all’altezza. Se Balotelli viene ritenuto all’altezza non vedo il problema. Personalmente credo che Mario abbia le doti del leader, che sia uno trascinante.
Le sembra possa essere anche un messaggio?
Se si riferisce al fatto che è un ragazzo di colore no, non credo ci siano altre letture. Di certo sarebbe un grave errore se venisse scelto per quello.
Quindi anche lei la pensa come Salvini?
Preferirei non essere accostato a Salvini. Anche perché non so neanche cosa abbia detto al riguardo il Ministro degli Interni. Quello che so è che è assurdo che ancora oggi, nel 2018, si discuta del colore della pelle. Se guardo ai campionati del CSI è pieno di capitani di colore e di certo non lo sono per questioni razziali. Lo sono perché sono nelle loro squadre dei punti di riferimento. E poi ritengo che i politici farebbero bene a lavorare sui problemi del Paese e non a parlare di calcio. Abbiamo un C.T. che saprà fare le scelte migliori
Quindi non ritiene che un ragazzo di colore che diventa capitano della nazionale possa essere un messaggio positivo?
Io credo che un valore aggiunto lo abbia piuttosto l’aver dimostrato di essere maturato in questi due anni. Balotelli, se la riceverà, la fascia l’ha meritata così. Non perché è nero. Ma perché si è impegnato e ha dimostrato girono per giorno di essere all’altezza, con il lavoro. È questo l’unico messaggio da veicolare di questa vicenda. Il resto è solo negativo
Negativo in che senso?
Dare a Balotelli un ruolo che non ha. Un peso che non merita. Non è un simbolo. Farlo diventare tale sarebbe solo come un fenomeno da baraccone. Mario è solo un ragazzo. Il resto sono problemi nostri non suoi.
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