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In 1.500 da Papa Francesco

Appuntamento in Vaticano per i soci e i simpatizzanti della Uildm. Rasconi: «mi auguro che ciascuno di noi torni a casa con una marcia in più in termini di speranza, di voglia di vivere, di desiderio mettersi in gioco»

di Redazione

Il prossimo 2 giugno sarà una giornata speciale per Uildm: Papa Francesco incontrerà l’Associazione in udienza privata. Ben 1.500 soci Uildm hanno risposto e con amici e familiari si preparano a vivere un'esperienza unica. L’inizio di tutto? Una frase scambiata nel 2017 durante un consiglio nazionale Uildm: «sarebbe bello andare dal Papa».

«Il 2 giugno i soci delle nostre Sezioni, le loro famiglie e gli amici si ritroveranno in Aula Paolo VI per mostrare a Francesco una Uildm vivace, impegnata e piena di spirito di iniziativa. A Roma saremo tanti a dare voce anche a chi non riuscirà a essere presente», racconta il presidente nazionale Marco Rasconi.

«Andare dal Papa non è cosa da tutti i giorni» commenta Leonardo Baldinu, consigliere nazionale Uildm: «stiamo lavorando instancabilmente perché la partecipazione a questo evento possa essere la più ampia possibile. Apprezziamo l’umanità di Papa Francesco perché trasmette un’immagine di apertura, al di là del credo di ciascuno di noi. È un Papa moderno, che sa superare le vecchie logiche per arrivare alle periferie esistenziali in cui abitano le persone e aprire spazi nuovi di dialogo e azione».

L’incontro con Francesco sarà l’occasione per raccontare che cosa è Uildm e in quale modo opera sul territorio per le persone con disabilità. Non mancherà la possibilità di mettere in luce i temi “forti” e i numerosi fronti di impegno di 57 anni di vita associativa, condensat perfettamente nella frase del fondatore Federico Milcovich: «Essere liberi di vivere come tutti».

Questo evento ha una grande valenza «proprio in ottica del rafforzamento della nostra Unione», continua Rasconi: «fare le cose insieme, condividere esperienze ci rende più forti e consapevoli nel nostro impegno quotidiano e nella voglia di fare associazione. Cosa mi aspetto da questa giornata? Che ciascuno di noi si porti a casa un ricordo anche piccolo, che torni a casa con una marcia in più in termini di speranza, di voglia di vivere, di desiderio mettersi in gioco».

Foto Remo Casilli/Agenzia Sintesi