Welfare

Immigrazione: mons. Cantisani insiste

Su Famiglia Cristiana: legge iniqua.

di Giampaolo Cerri

La legge Bossi-Fini sull’immigrazione ”almeno per la sua incompletezza crea problemi di coscienza non solo ai credenti, ma quanti vogliono essere fedeli alla Costituzione, che pone a suo fondamento la dignita’ della persona umana”. Con questo parole mons. Antonio Cantisani, arcivescovo di Catanzaro-Squillace ed ex presidente della commissione Cei per gli immigrati e’ tornato a criticare la legge approvata recentemente dal Parlamento, in particolare per quanto riguarda il cosiddetto ”contratto soggiorno”, che vincola il permesso al contratto di lavoro. ”Ma sono anche altri -osserva il vescovo in un intervento su ‘Famiglia Cristiana’- gli aspetti discutibili della legge: si pensi ai ricongiungimenti familiari resi piu’ difficili, e alla obbligatorieta’ delle impronte digitali che, nel clima attuale, e’ segno di discriminazione”. Cio’ che pero’ piu’ preoccupa -sottolinea- e’ il fatto che ancora una volta non si e’ regolamentato il diritto di asilo per i rifugiati, costretti a lasciare il proprio paese per motivi politici, etnici o religiosi”.


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