Welfare

Lavoro: Ikea Milano sotto accusa per licenziamento

Un magazziniere cardiopatico ha chiesto nuove mansioni, compatibili con la propria malattia. Gli è stato offerta una riduzione di orario (e di stipendio). Al rifiuto, licenziato

di Giampaolo Cerri

Ikea sotto accusa per il licenziamento di un cardiopatico. Si tratta di un 35enne, magazziniere nel punto vendita di Carugate, alle porte di Milano.
Non appena ha capito, dopo alcuni accertamenti medici, di essere ammalato, ha chiesto alla multinazionale svedese di essere spostato in un altro reparto e di poter svolgere mansioni più leggere.
La dirigenza della filiale ha offerto una decurtazione dell’orario, da 38 a 32 ore settimanali, che avrebbe comportato un calo sensibile dello stipendio (da circa 1.000 euro a circa 800). Al diniego del lavoratore, l’azienda lo ha licenziato.
Oggi la rsu e le organizzazioni sindacali confederali di settore, informa un comunicato, hanno incontrato la direzione del personale, con esito negativo, poiché l’azienda ha ribadito la sua offerta: riassunzione a 32 ore, prendere o lasciare.
Così sabato 3 agosto, in sostegno del lavoratore licenziato, i sindacati terranno quindi due presidi con volantinaggi, davanti alle Ikea di Carugate e di Corsico (Mi).
Verranno raccolte anche delle firme, dopo che la settimana scorsa uno sciopero di un’ora in sostegno del lavoratore ha registrato l’adesione del 90% dei dipendenti.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.