Volontariato
Porto in scena i volontari che stanno cambiando l’Italia
A due giorni dal via del Festival del volontariato Tiziana Di Masi domani a Verona debutta con #IoSiamo, uno spettacolo dedicato al volontariato: «È qualcosa di rivoluzionario. I volontari agiscono perché far del bene fa star bene gli altri e se stessi; si crea una circuito virtuoso del bene che si autoalimenta e produce felicità e benessere». L'intervista
di Giulio Sensi
Una sfida diretta: portare il volontariato nei teatri, fargli fare spettacolo. A giocarla è Tiziana Di Masi, attrice di teatro civile, già interprete di diversi spettacoli impegnati come "Tutto falso" e "Mafie in pentola". Il 10 maggio debutta al Teatro Nuovo di Verona "#IoSiamo". Sul palcoscenico le storie di chi sta cambiando l'Italia, le storie di volontariato. Abbiamo incontrato Tiziana Di Masi alla vigilia del debutto e alla vigilia anche di un altro evento che porta all'attenzione dei media il volontariato, il Festival di Lucca
Tiziana, hai preparato uno spettacolo sui volontari, vuoi portare le loro storie sul palcoscenico. Ma credi davvero che interessino agli italiani?
Rispondo con una domanda, seppur retorica: può davvero interessarci il nostro futuro? Il volontariato è il nostro futuro, perché è partecipazione attiva e non lamentela, perché è impegno e non disimpegno, perché è il passaggio dall’IO, che non ci ha resi affatto felici, al NOI che può cambiare le cose per tutti. Un futuro da costruire affinché parole come dialogo, solidarietà, civiltà, amore, responsabilità, in una unica parola, UMANITÀ, non siano solo slogan ma il terreno comune su cui incontrarci per sentirci davvero parte di una comunità. Era giusto e doveroso che uno spettacolo teatrale raccontasse questo mondo lanciando, attraverso le storie dei volontari di tutta Italia, un messaggio che va oltre la descrizione e diventa anche una sfida politica.
Ti sei avvicinata a questo mondo cercando di comprenderne i tratti fondamentali e trasformarli in teatro civile, cosa hai scoperto?
Ho scoperto un mondo che nemmeno immaginavo, che mi ha colpito nel profondo. I volontari, senza distinzione di età o credo politico, sono persone che si impegnano per gli altri semplicemente perché vale la pena, che pongono al centro non il proprio tornaconto ma il bene comune, che sono capaci di non metter tutto e tutti sullo stesso piano perché la differenza la fanno sempre e solo le persone. Non parliamo di casi isolati o di inguaribili idealisti; parliamo di un esercito di 6,6 milioni di persone che non a parole ma con i fatti, si impegnano per gli altri nei vari ambiti del sociale. Questa “banalità “ del bene in uno scenario contemporaneo dove ciò che conta è apparire, e dove il successo o l’insuccesso si misurano a suon di like e followers, il volontariato è qualcosa di rivoluzionario. I volontari agiscono perché far del bene fa star bene gli altri e se stessi; si crea una circuito virtuoso del bene che si autoalimenta e produce felicità e benessere.
Qual è la storia che ti ha colpito di più?
Difficile scegliere, perché ogni storia ha un impatto emotivo fortissimo. Posso citarti la storia di Marzia, attivista della terra dei fuochi e “madre coraggio” che ha perso il figlio, ucciso dal cancro, e che ora, da volontaria, sostiene le madri che vivono il suo stesso dramma. O di Mario, emiliano, che aiutando i disabili ha fatto del bene agli altri, ma ha anche superato la depressione che lo aveva colpito. O di Norina Ventre, “mamma Africa”, che dà da mangiare oggi agli immigrati esattamente come trent’anni fa sfamava i braccianti calabresi scesi dalle montagne perché avevano bisogno di lavorare. Sono tutte storie che arrivano dritto al cuore, per semplicità e forza morale.
Il titolo è azzeccatissimo: #IoSiamo, l'impegno diretto e personale, ma con un impatto collettivo. A chi vuole parlare questo spettacolo?
#IoSiamo vuole parlare ai delusi, ai cinici, a quelli che ormai sono rassegnati al fatto che nulla mai possa cambiare, che tanto “ è solo un giro di soldi, è tutta una mafia, ognuno bada al proprio interesse”. Inizia con queste battute lo spettacolo, ricalcando casi di cronaca di malaffare e finta solidarietà. In un Paese ormai disincantato e nel quale è in atto in atto una campagna di qualunquismo distruttivo, voglio investire il mio impegno di attrice sociale in chi vuole ancora scommettere sul futuro e sul cambiamento, capace di distinguere il bene dal buonismo e dall’opportunismo, ispirandoli con le storie di chi ha messo al centro Noi, e non solo Io. Le storie sono sotto gli occhi di tutti, basta aver la voglia di aprire i nostri occhi.
Ogni serata avrà "ospite" una storia di volontariato, un modo per sostenerlo anche economicamente. In cosa consiste questa iniziativa?
In ogni luogo dove lo spettacolo sarà rappresentato, racconterò una storia di volontariato locale, “a km zero”, coinvolgendo le realtà del territorio. Lo scopo è duplice: valorizzare quanto viene fatto dai volontari in quel territorio, comunicandolo alle persone che ci vivono e spesso non lo sanno, e far arrivare il messaggio che il bene è ovunque, basta farlo emergere e saperlo riconoscere. Vogliamo poi associare allo spettacolo una campagna di raccolta fondi, con offerte libere da parte del pubblico per sostenere economicamente quella realtà meritevole. Ma più dei fondi, vorremmo fare in modo che il volontariato si espandesse e fosse condiviso da un sempre maggior numero di persone.
Cosa ti aspetti da questo progetto e cosa chiedi al volontariato?
Mi aspetto che #IoSiamo sia davvero “utile” a comunicare che l’amore non è mai inutile, come dice il claim dello spettacolo. E che diventi per il volontariato stesso uno strumento di appartenenza e di riconoscimento. Ma ancor di più vorrei che questa mappa narrata del bene inducesse lo spettatore a chiedersi: cosa posso fare io ora per gli altri? Dallo spettacolo e dalla successiva tournée, io e il mio autore Andrea Guolo vorremmo poter trarre poi un libro e una rubrica televisiva per raccontare le centinaia di storie di volontari che abbiamo raccolto e che raccoglieremo, confidando nell’aiuto e nella disponibilità dei volontari e delle associazioni di appartenenza. Non posso dire con certezza quante date faremo (spero tante, come è avvenuto per gli altri miei spettacoli…), ma posso certamente affermare che la scommessa di #IoSiamo è stata già vinta perché da ora in poi non solo il bene farà notizia, ma darà anche spettacolo.
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