Cultura

Algeria: ucciso nuovo capo terroristi

Neoleader del Gia ucciso con 14 membri del gruppo in un assedio dell'esercito

di Giampaolo Cerri

Non è domo il terrorismo islamico in Algeria. Oggi giunge la notizia dlela morte del nuovo capo del Gruppo islamico armato algerino (Gia), Rashid Oukali, alias Rashid Abou Tourab, di 28 anni. Assediato dall’esercito nella sua roccaforte, individuata dalle forze governative grazie alla delazione di un ex militante del gruppo terrorista, l ‘emiro’ e’ morto con le armi in pugno, insieme a 14 fedelissimi che come lui si sono rifiutati di arrendersi. A quanto riferisce unanimemente la stampa algerina, il fanatico leader e’ stato ucciso in uno scontro a fuoco avvenuto ”nei giorni scorsi” durante una vasta operazione di rastrellamento condotta dall’esercito nella foresta di Tamezguida, nella regione di Medea. I giornali riportano che il rifugio segreto del Gia era stato localizzato grazie alle indicazioni fornite da un militante del gruppo terrorista arrestato la settimana scorsa nella regione di Blida. Circondati dall’esercito, Tourab e i 14 uomini della sua guardia personale hanno preferito morire piuttosto che arrendersi. Manca ancora, tuttavia, una conferma ufficiale. Le autorita’ starebbero aspettando che sia completata l’identificazione dei 15 cadaveri prima di annunciare ufficialmente la morte del capo del Gia. Tourab aveva preso il posto del vecchio leader del Gia, Antar Zouabri, ucciso dalle forze di sicurezza algerine l’8 febbraio scorso. Il 30 marzo aveva annunciato di essere il nuovo ‘emiro’ e di voler seguire la stessa strada radicale e violenta del suo predecessore, fino alla realizzazione in Algeria di uno Stato autenticamente islamico, lottando senza pieta’ contro tutti gli ”empi” che non seguano strettamente le prescrizioni del corano. ”Ne’ tregua ne’ dialogo ne’ riconciliazione ne’ sicurezza -aveva scritto Tourab in un comunicato – bensi’ sangue, sangue e distruzione. Continueremo a distruggere i loro raccolti, a prendere i loro beni, a violare le loro donne, a decapitarli nelle citta’, nei villaggi e nei deserti”. Ed era stato di parola. Negli ultimi mesi erano riprese le stragi nei villaggi: centinaia le persone massacrate a colpi di ascia, coltello e bastoni di ferro, ed erano tornati gli attentati, anche nelle citta’. Come a Larba (30 chilometri a sud di Algeri), dove il 5 luglio, anniversario dell’indipendenza, il terrorismo aveva colpito fra i banchi del mercato, facendo 35 morti e oltre ottanta feriti


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