Welfare
Come riusare i beni confiscati alla camorra?
Coordinati dai più innovativi e concreti progettisti italiani, i giovani architetti e ingegneri della Scuola di Architettura Strategica NewItalianBlood hanno lavorato al recupero, trasformazione e valorizzazione di importanti beni localizzati a Casapesenna e San Cipriano d’Aversa, nel casertano
di Anna Spena
Un laboratorio di rigenerazione urbana ed economia sociale unico in Italia per far rinascere i beni confiscati alla criminalità. Si chiama “agrorinasce – nib” e per il quarto anno di seguito elabora idee progetti che saranno presentati da Luigi Centola, direttore dei Master ‘NewItalianBlood’, nell’ambito di Open House Roma, nel pomeriggio del 12 maggio, presso la Facoltà di Architettura Roma3 presso l’ex Mattatoio.
I risultati ottenuti nascono dalla collaborazione tecnico-scientifica tra il consorzio Agrorinasce e NewItalianBlood non profit che organizza i Master postlaurea “Architettura|Ambiente” e “Progettazione|Bim”, patrocinati dal Comune di Salerno, da 25 Comuni della Regione Campania e sostenuti da prestigiose aziende private.
I lavori sono stati presentati ed esposti in anteprima nel corso di una seduta pubblica tenuta presso la sede del Master nel centro storico di Salerno. La cooperazione con NIB nasce dal protocollo d’intesa stipulato nel 2015 con l'obiettivo di studiare e progettare soluzioni innovative di riutilizzo per scopi sociali e produttivi di beni sottratti alla criminalità e amministrati da Agrorinasce.
La formula del “Master-Lab learning by doing” si conferma un eccellente banco di prova per i giovani talenti, le cui originali idee sono in grado di tradursi in progetti concreti e fattibili per il territorio, così da poter recuperare terreni ed edifici, riattivare spazi pubblici e creare centri di cultura, socialità e occupazione in zone periferiche o sottoutilizzate.
«L’obiettivo», spiega Luigi Centola, «è quello di costruire programmi funzionali, innovativi e autosostenibili in grado di creare poli stabili di incontro, aggregazione, cultura, lavoro e reddito per le associazioni che potranno gestire i beni confiscati per lunghi periodi».
Non è più il tempo quindi di ripensare all’architettura solo come qualcosa che “abbellisca” gli spazi. «Diventiamo architetti del sociale», prosegue Centola. «C’è sempre più bisogno di Progetti-manifesto emozionali, con materiali, naturali e artificiali, utili per innescare un profondo senso di comunità, appartenenza, interattività e partecipazione al riscatto del territorio e alla vita delle opere.
L’architettura eviti, quando parliamo di beni confiscati, la tabula rasa provando a sovrascrivere o a ricordare l’immagine e gli spazi esistenti, esterni e interni, senza tuttavia cancellare, la storia, la testimonianza e la memoria di persone e luoghi. Non cancelliamo la sua memoria – anche quando è negativa – e utilizziamo quel ricordo affinché diventi didattico, didascalico».
Quest’anno, dopo gli 8 progetti sviluppati nelle prime 3 edizioni dei Master NIB, le idee di riconversione ad uso sociale e produttivo hanno riguardato terreni, immobili e ville incompiute appartenute a Michele Zagaria nei Comuni di San Cipriano d’Aversa e Casapesenna.
I giovani partecipanti al Master, coordinati da una faculty composta dalle migliori firme dell’architettura italiana, in particolare Giulia Canale e Gabriele Lancia, hanno lavorato al recupero, al riuso e alla valorizzazione di beni confiscati come il lotto urbanizzato di oltre 10.000mq con tre grandi ville e spazi produttivi nel Comune di San Cipriano d’Aversa e un edificio di due livelli in posizione centrale nel Comune di Casapesenna.
«Siamo sempre molto soddisfatti» dice l’amministratore delegato di Agrorinasce, Giovanni Allucci, «dell’incontro con la Scuola di Architettura Strategica NIB: il Master si rivela ogni anno una palestra innovativa e fonte di lavoro concreto per i giovani professionisti, nonché molto utile per i territori coinvolti, per i quali nasceranno nuove occasioni di rigenerazione, incontro ed economia. Ringrazio l’architetto Luigi Centola per la disponibilità e il coordinamento dell’attività di ricerca e progettuale promossa congiuntamente. I progetti di valorizzazione targati Agrorinasce sono sempre più indirizzati a creare nuova occupazione e lavoro, secondo un’economia sana, sociale e produttiva.
«Insieme ai Comuni di Casapesenna e San Cipriano d’Aversa», conclude, «svilupperemo le progettazioni, individuando, in tempi brevi, le più appropriate fonti di finanziamento disponibili per restituire alla collettività i preziosi beni confiscati. Con i Sindaci di Casapesenna, Marcello De Rosa, e San Cipriano d’Aversa, Vincenzo Caterino, siamo sempre più impegnati in nuovi progetti di sviluppo del territorio».
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